venerdì 14 giugno 2013

Il mattino dopo



Il dopo sbronza: una top ten del mattino dopo

A volte, in gioventù soprattutto, mi sono ritrovato a dover fare i conti con il dopo sbronza.

Ognuno di noi, uomini ma anche donne, poiché in genere cambia solo la tipologia di liquidi immessi nel corpo, ha le sue vicende e le sue storie, ha “la Sbornia” della vita da ricordare e raccontare, aneddoti per riempire intere serate e rimpatriate varie.


Non faccio eccezione, ma conservo quel tanto di distacco e consapevolezza da comprendere come il racconto di una mia sbronza sia molto poco interessante e scarsamente attraente per i più, o i pochi, che leggono questo blog.

Per cui mi cimenterò nell’elencare le 10 caratteristiche del mattino dopo sbronza:

1)    Vuoti di memoria e senso di spaesamento: Chi sono? Chi ero? Dov’ero? Dove sono stato? Come mi chiamo? Chi mi ha portato a casa? Questo è il mio letto? Cosa ci fa quello in camera mia, ah no, è lo specchio!
     Roba che al confronto il tizio di Memento se la passava più che bene!!


2)  Alito fetente: perché, ovviamente, in preda allo sballo alcoolico e impegnato com’eri a berti addosso, non ti sei lavato i denti! E la tua cavità orale emana effluvi mefitici che possono anche essere visualizzati (tipo apertura dell’Arca nel primo Indiana Jones);


3)    Senso di colpa e paure varie: oh mamma! Ma cosa ho fatto? Cosa ho detto? Cosa le ho detto? Cosa gli ho fatto? Era l’alcool a parlare, non tu. Eri posseduto da un’entità estranea e maligna che ora ti lascia una serie di beghe da gestire. E ti servirà una certa dose di coraggio e tutta l’arte diplomatica a disposizione dell’ONU per cavartela;


4)    Tutti ti vogliono parlare: genitori, sorelle, fratelli, amici, parenti di ogni tipo, anche perfetti sconosciuti capitati chissà come intorno a te, ti pongono domande, interrogativi e questioni varie. Le loro voci ti rimbombano in testa e non riesci a far altro che annuire ed esibire espressioni di circostanza, mentre sei ancora impegnato nell’immane sforzo di mantenere in equilibrio il tuo corpo e recuperare una parvenza di compostezza e dignità;


5)    Messaggi ed SMS da sconosciuti/e: dopo la quarta birra e whisky o al quinto giro di negroni (non i salumi) si è tutti un po’ più socievoli. L’eloquio diviene sciolto, aumenta la disponibilità e l’esuberanza, ti ritrovi a comportarti come il fratello minore di Fabrizio Corona e fai amicizia con tutti.
     Ed ora gestisci la popolarità bello!


6)   Gli scherzi degli “amici” e dei compagni di sbronza: foto, riprese, registrazioni audio/video si sprecano. Tanto c’è sempre il simpatico stronzo che rimane più sobrio ed aizza te ed altri sciagurati ad esibirsi in numeri da circo e competizione, solo per il gusto di mettere su Facebook immagini imbarazzanti ed inviare a morosa, ex morose, colleghi, compagni di scuola e l’intero pantheon di conoscenti e conosciuti le prove della tua umiliazione! Tipo, avete presente quando hanno beccato Marrazzo che andava a transessuali?                                       



7)  Mal di testa formato famiglia: che neanche Bruce Willis in Trappola di Cristallo. Vorresti essere tutt’uno con il divano ed annullarti, ma il tuo cervello continua ad inviarti fitte incredibili e a ricordarti che il tuo sistema nervoso continua a lavorare. E fanculo “A Beautiful Mind”, ovvero “lo sapevi che il mal di testa dopo sbronza è dato dal fatto di non avere abbastanza acqua in corpo per attivare il ciclo di Krebs?”.


8)   Antinfiammatori, amici miei!: se la sbronza ha un fondamento chimico e la sbronza è tuo nemico, e bisogna combattere il nemico con le sue stesse armi, allora viva la malvagia, diabolica, corrotta e corruttrice industria farmaceutica! Signori, vi presento il mio amico OKI!


9)  Pentimento e promessa di redenzione: non berrò più alcoolici / non berrò più superalcoolici / non berrò più mescoloni / non berrò più così tanto / non berrò più così tanto la sera prima del matrimonio di un amico / non berrò più, a meno che non sia con amici, oppure ad una festa, o a guardare una partita, oppure al cinema, o triste, o contento, o da solo. Ho detto che non avrei più bevuto? Sono stato frainteso!


10) La vita va avanti ed è sempre la stessa storia: la dura realtà incombe e ti rendi conto di non essere più il tizio che si divertiva come un folle la sera prima. La festa è finita, hai bevuto, cantato, goduto, urlato e ti sei ruzzolato per terra come se non ci sarebbe stato un domani. Ma il domani è oggi! Hai superato ogni limite, ma ora la paghi tutta. Cosa ti rimane? Tutto quello elencato fin qui, ed una giornata da soffrire fino in fondo e dimenticare il prima possibile, in attesa della prossima birra!


Ed ora vi saluto con una canzone di una band che la sapeva lunga sulle sbronze, i Pogues:


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