venerdì 11 febbraio 2022

Incipit 59/100

Nel vicolo dove era andato a infilarsi non c'era nessun lampione. Buio pesto dappertutto. Era una stradina stretta nel quartiere di Port Richmond, a Philadelphia. Un vento gelido proveniente dal vicino Delaware spazzava ogni cosa e consigliava alle prostitute di andarsi a cercare un posticino al caldo. L'aria fredda di novembre faceva tremare le finestre oscurate nel cuore della notte e prendeva a pugnalate gli occhi dell'uomo sdraiato in mezzo alla strada, immobile. Era inginocchiato accanto al marciapiede. Respirava a fatica e sputava sangue. Sospettava seriamente di essersi fratturato le ossa del cranio. Stava correndo alla cieca a testa bassa e naturalmente non aveva visto il palo del telefono, andandoci a sbattere in pieno. L'urto era stato tremendo e l'aveva fatto rimbalzare all'indietro sull'acciottolato. Voleva mollare tutto e restare steso lì.”

(Sparate sul pianista, di David Goodis – trad. Francesco Salvi)




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