venerdì 4 agosto 2023

Giallo, Noir & Thriller/89

 


Titolo: Presunto terrorista
Autore: Leif GW Persson
Traduttore: Margherita Podestà Heir
Editore: Marsilio - 2016


Nonostante ne abbia letti un discreto numero, questo è il primo romanzo di Leif GW Persson di cui parlo in queste pagine.

Affermo subito che Persson è fra i miei preferiti nel vario mondo degli autori della penisola scandinava. Lo è per lo stile, ancora di più il ritmo che dona alle sue opere, con una attenzione coinvolgente per i particolari, che vengono affrontati ed esposti con una ammirevole sistematicità e rigore logico.

Questi elementi sono ben presenti anche in “Presunto terrorista”, dove lo stile narrativo, approfondito e curato, regala anche una certa dose di ironia che si accompagna, splendidamente e con rara efficacia, ad una ammirevole intelligenza nel dipanare la trama.

Essenzialmente vi sono due temi che Persson affronta in “Presunto terrorista”, l’incubo degli attentati dopo l’11 settembre 2001 e la questione dell'immigrazione, osservata e descritta sotto più aspetti, comprese le reazioni degli Svedesi. In più Persson riesce a “raccontare ”personalità e carattere degli Svedesi stessi, messi di fronte al rischio di un attentato terroristico e allo stesso tempo al problematico tema dei confini e della liceità di entrare pesantemente nella privacy delle persone.


Una spy story dove, sebbene la trama prenda ben presto il via e dia vita ad una indagine che conquista fin da subito, non si affida a scene adrenaliniche o alla violenza per coinvolgere il lettore che, invece, se si fida dell'autore, viene accompagnato in una metodica e lenta indagine che in realtà si svolge in meno di un mese.


Un lunedì di maggio, un’inattesa telefonata da parte di un collega dell’Mi6 costringe il capo operativo dei servizi di sicurezza della polizia svedese Lisa Mattei a dire addio alla programmata visita agli orsi dello zoo di Skansen insieme alla sua bambina, dando inizio a una delle più energiche e segrete operazioni che l’intelligence di Stoccolma abbia mai predisposto. L’obiettivo è Abbdo Khalid, cittadino svedese di origine somala che da molti anni vive non lontano dalla capitale con la sua numerosissima famiglia. Il collega inglese sostiene stia progettando un attacco suicida, un’azione terroristica equivalente a una vera e propria dichiarazione di guerra che avrebbe ripercussioni molto gravi in tutto il mondo occidentale. È allarme nazionale, e gli uomini (soprattutto le donne) di Lisa sono subito in pista per un pedinamento in grande stile. (da marsilioeditori.it)


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