Titolo:
Sangue del mio sangueAutore:
Ruth LillegravenTraduttore:
Andrea RomanziEditore:
Carbonio – 2022
Seguito, atteso (da me), di Fiordo Profondo, Sangue del mio sangue conferma le doti e la maestria di Ruth Lillegraven. L'autrice norvegese riprende la protagonista già conosciuta, Clara Lofthus, proprio dal punto in cui il lettore l'aveva salutata.
I temi si ripresentano, la Natura, il Bene e il Male, le azioni dei protagonisti e le conseguenze che ne derivano, Passato e Presente, il dolore e la solitudine. Così come si ripresenta l'articolazione del romanzo, come il precedente strutturato in brevi capitoli narrati in prima persona dai diversi personaggi, risultando così intenso e serrato, con una scrittura lineare e incisiva.
L'elemento che più mi ha coinvolto è non tanto l'indagine di tipo investigativo-poliziesco, ma il “viaggio” di Clara e nella sua psiche, in quella che è la sua corsa contro il tempo, le proprie colpe ed i propri trascorsi. Qui le capacità descrittive e di indagine di Lillegraven si fanno evidenti ed entusiasmano la lettura. Non si riesce a rimanere indifferenti di fronte alla protagonista, così come agli altri personaggi, ma ciò che muove, nel lettore, la figura di Clara non è comune e si presenta come un insieme tale di emozioni e sensazioni, anche contrastanti, che si desidera incontrarla ancora, in un prossimo auspicabile romanzo.
In una Oslo fin troppo tranquilla, in cui gli istinti vengono addomesticati in un gioco sociale patinato e perfetto, Clara Lofthus, appena nominata ministra della Giustizia, si sforza di conciliare la sua vita lavorativa con il ruolo di madre single e di seppellire il senso di colpa per la morte prematura del marito. Ma una sera, tornata a casa, ad accoglierla trova solo il silenzio: i suoi bambini, due gemelli di soli otto anni, sono scomparsi senza lasciare traccia. Quando una lettera anonima conferma che si tratta di rapimento, Clara non ha altra scelta: è l’inizio di una corsa disperata contro il tempo per trovare i suoi figli e salvarli prima che sia troppo tardi.(da carbonioeditore.it)
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