Non aspettarti normalità da uomini che cercano di ammazzarsi girando in tondo con una macchina.
(James Hunt/Chris Hemsworth in “Rush”, di Ron Howard - 2013)
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Non aspettarti normalità da uomini che cercano di ammazzarsi girando in tondo con una macchina.
(James Hunt/Chris Hemsworth in “Rush”, di Ron Howard - 2013)
Perché? Perché i robot devono sempre venire distrutti per l'egoismo umano?
(Tima in “Metropolis”, di Osamu Tezuka - 2001)
| Irene Jacob in "La doppia vita di Veronica", di Krzysztof Kieślowski - 1991 |
Anche se te ne rendi ben conto, che tu lo voglia o no, sei diventato un uomo e hai un carattere: ti sorprenderai a tenere duro e a lottare quando invece dovresti fuggire, a parlare quando invece dovresti tenere la bocca chiusa; certe tue azioni saranno criticate da molti eppure tu le farai ugualmente.
(Lane/John Wayne in “Quel maledetto colpo al Rio Grande Express”, di Burt Kennedy - 1973)
Gustave Caillebotte, “Strada di Parigi, tempo piovoso”, 1877 - The Art Institute of Chicago
Cominciai a camminare senza meta, percorrendo strade che mi sembravano più vuote che mai, convinto che se non mi fossi fermato, se avessi continuato a camminare, non mi sarei reso conto che il mondo che credevo di conoscere non c’era più.
(Carlos Ruiz Zafón - in “Il Gioco dell’Angelo", trad. Bruno Arpaia)
Tancredi e Clorinda, 1761, olio su tela, 195×261, Lagrenée, Louis-Jean-François - Galleria Statale Tretyakov, Mosca
L’episodio di Tancredi che uccide Clorinda è uno dei punti più alti della “Gerusalemme Liberata” per la sua carica emotiva, tragica e morale. La narrazione mescola eroismo e vulnerabilità, amore e morte, in una sintesi perfetta del dramma epico di Torquato Tasso.
La morte di Clorinda è il culmine di una tensione tra il conflitto esterno della guerra e quello interiore dei sentimenti, offrendo una riflessione profonda sul destino umano e sul ruolo della grazia divina.
Propongo il combattimento di Tancredi e Clorinda sulle note di Monteverdi: la musica e le voci del soprano e dei due tenori sono parte di un’esperienza emozionale.
Il fiume modella le sponde e le sponde guidano il fiume.
(Gregory Bateson in “Verso un'ecologia della mente” - trad. Giuseppe Longo - 1976)
Il tempo è un abisso profondo come lunghe infinite notti, i secoli vengono e vanno. Non avere la capacità di invecchiare è terribile. La morte non è il peggio: ci sono cose molto più orribili della morte. Riesce a immaginarlo? Durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose.
(Conte Dracula/Klaus Kinski in “Nosferatu, il principe della notte”, di Werner Herzog - 1979)
(“The Lady of Shalott”, di John William Waterhouse, 1888 - Tate Britain)
La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno.
(Luigi Pirandello, in Uno, nessuno e centomila - 1926)
Senti Diana, non riesco a immaginare cosa c'è dietro a quel tuo viso da angioletto, né voglio saperlo. Ma so che bisogna evitare di far la parte del testimone innocente, perché alla fine è sempre lui che ci rimette. Se vuoi giocare coi fiammiferi, fa pure, ma non in una stanza piena di gas: oltre che pericoloso, è stupido.
(Frank Jessup/Robert Mitchum in “Seduzione mortale”, di Otto Preminger - 1953)
Ribellarsi e ribellarsi ancora, finché gli agnelli diverranno leoni.
(Robin Hood/Russell Crowe in “Robin Hood”, di Ridley Scott - 2010)
“La vita dell'uomo d'oggi non è favorevole all'approfondimento. Essa rinunzia alla calma e alla contemplazione, è vita di inquietudine e di fretta, un gareggiare senza scopo e senza significato. Chi resta solo un attimo fermo, è già superato nell'attimo seguente. E con le urgenze della vita esteriore, si rincorrono anche impressioni, esperienze, sensazioni. Siamo sempre dietro alla novità, ci domina quanto è ultimamente accaduto, ed è dimenticato quel che lo precedeva, prima che si avesse il tempo di distinguerlo, non diciamo di comprenderlo. Viviamo da sensazione a sensazione. E si infiacchisce il nostro acume, si ottunde il nostro sentimento del valore, nella caccia al sensazionale.”
(Nicolai Hartmann, da “Etica”, trad. V. Filippone Thaulero)
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Yves Montand guarda Marilyn Monroe che guarda Arthur Miller che guarda Simone Signoret che guarda Yves Montand
Sono una ladra. Sì e della peggiore specie: ti ho rubato a un'altra donna.
(Phoebe Frost/Jean Arthur in “Scandalo internazionale”, di Billy Wilder - 1948)