mercoledì 9 luglio 2025

Giallo, Noir & Thriller/97

 


Titolo: L’ultima casa a sinistra

Autore: Unni Lindell

Traduttore: Irene Peroni

Editore: Newton Compton – 2012


Il romanzo si presenta con una trama intricata e ricca di colpi di scena. Tanto intricata da avermi creato qualche difficoltà, lo riconosco, perché a mio avviso non proprio semplice da seguire. Qualche pagina e passaggio possono mettere alla prova il lettore, che potrebbe trovarsi un po' spiazzato da una serie di (eccessivi?) colpi di scena, ma comunque Unni Lindell dimostra anche in questo caso la sua bravura, ben valorizzata dalla traduzione italiana, dal momento che sebbene la storia si presenti abbastanza complicata, si è spinti ad andare avanti nella lettura.


Da godere la caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti, così come risultano coinvolgenti le descrizioni, in grado di generare suspence, sebbene diluita, ed una certa curiosità.

Lo stile risulta semplice e pulito ed i dialoghi nel complesso efficaci, ma in fondo questa seconda storia con protagonisti i detective Cato Isaksson e Marian Dahle mi ha convinto meno de “La Trappola”.

Intendiamoci, “L’ultima casa a sinistra” si ritaglia degnamente un posto nel panorama della letteratura giallo-thriller contemporanea, ma bisogna che piacciano lo stile e l'idea che l'autrice propone.


Il corpo senza vita di Britt Else Buberg viene ritrovato sul marciapiede, di fronte al palazzone di cemento alla periferia di Oslo, dove la donna abitava. Apparentemente si tratta di una caduta dal balcone. Britt, sola e senza amici, potrebbe avere il classico profilo della suicida. Eppure un testimone ha visto con i propri occhi qualcuno che la spingeva giù dalla finestra. A distanza di poche ore, in un camping fuori città viene ritrovato anche il cadavere di Lili Rudeck: diciannove anni, lavoratrice stagionale di nazionalità polacca, la ragazza viveva in un bungalow di proprietà di un uomo che abita nel condominio di Britt. Quindi è tutto risolto? L'uomo è colpevole di entrambi i delitti? La questione non è così semplice: Cato Isaksen e la collega Marian Dahle scopriranno ben presto che nello stesso camping è stata violentata e uccisa un'altra ragazza, stranamente molto somigliante a Lili. Ma quel delitto è avvenuto molti - troppi - anni prima, nel 1972...(da ibs.it)

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