sabato 4 maggio 2013

Irène Némirovsky in breve



Opere brevi di Irène Némirovsky: “Un bambino prodigio” e “Notte in treno”

Gran parte delle opere di Irène Némirovsky vengono pubblicate, da circa 10 anni, dalla casa editrice Adelphi.
 
Irène Némirovsky
Dopo la ormai remota apparizione nelle librerie italiane de “Il Ballo” è con “Suite Francese” che è partita la riscoperta di questa straordinaria autrice, dalla vita breve e tragicamente finita.

Propongo due “chicche” della sua produzione, ovvero due racconti, dove è possibile assaporare ciò di cui era capace la Némirovsky, anche grazie ad uno straordinario e meritorio lavoro di traduzione. Entrambi i testi sono pubblicati da editori differenti da Adelphi, casi di editoria "minore", ma da tenere d'occhio, ovvero La Giuntina e Via del Vento.

“Un bambino prodigio”

Da non leggere se si pensa di cimentarsi con la scrittura. Anche se si riuscisse a comporre un racconto emozionante, coinvolgente, breve nella sua completezza, ricco nella sua essenzialità, con uno stile sobrio ma allo stesso tempo evocativo e capace di descrivere atti, azioni, vicende, sentimenti e sensazioni, il paragone con quest'opera sarebbe ingeneroso, poiché "Un bambino prodigio" è tutto questo ai livelli più alti, con tratti e passaggi quasi lirici e da mozzare il fiato. Ovviamente questa è una "provocazione", atta a tessere le lodi di questo scritto e testimoniare la gioia di aver avuto tra le mani questo piccolo, magnifico testo e aver potuto godere di una intensa ed ispirata traduzione. L'ambientazione sfumata ed il tono a tratti apologetico non nascondono un che di autobiografico, inoltre in questo racconto lo stile narrativo si rivela epico quando narra i fatti, riesce ad essere poetico quando ci descrive le situazioni e, infine, pittorico nel mostrarci i luoghi.

Titolo: Un bambino prodigio
Autore: Irène Némirovsky
Traduttore: Lucattini Vogelmann Vanna
Editore: Giuntina – 2007


“Notte in treno”

La prima notte di guerra, nel 1939, su un treno, partito dalle località balneari del Golfo di Biscaglia e diretto a Parigi. Sentimenti, gioie, dolori, speranze presentate da pennellate brevi, sicure. Descrizioni brevi ed intense di animi e personaggi ci presentano l’umanità in viaggio su quel treno, inquieto per un presente di ansia e carico di incognite e proiettato verso un futuro di cui ancora si ignora la tragicità. Lo stile della Némirovsky rende possibile che i viaggiatori, dopo qualche ora, sembrino essere divenuti, per così dire, essenziali. Si intrecciano solidarietà vicendevoli come mai sarebbe avvenuto in una situazione ordinaria. La narrazione passa dalla terza persona alla prima, pressoché inaspettatamente poiché, di colpo, la scrittrice entra in scena, e questa sua presenza, invece che tradire la biografia dell’autrice, ci avvicina ai “nostri” compagni di viaggio.


Titolo: Notte in treno
Autore: Irène Némirovsky
Traduttore: Antonio Castronuovo
Editore: Via del Vento – 2008

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