Verrà
la morte e avrà i tuoi occhi
questa
morte che ci accompagna
dal
mattino alla sera, insonne,
sorda,
come un vecchio rimorso
o
un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno
una vana parola,
un
grido taciuto, un silenzio.
Così
li vedi ogni mattina
quando
su te sola ti pieghi
nello
specchio. O cara speranza,
quel
giorno sapremo anche noi
che
sei la vita e sei il nulla.
Per
tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà
la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà
come smettere un vizio,
come
vedere nello specchio
riemergere
un viso morto,
come
ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo
nel gorgo muti.
22
marzo '50
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