Titolo:
Il silenzio dei larici
Autore:
Lenz Koppelstätter
Traduttore:
Mara Ronchetti
Editore:
Corbaccio - 2019
Secondo
appuntamento con Lenz
Koppelstätter
ed i suoi Grauner e Saltapepe, rispettivamente commissario ed
ispettore operativi nella provincia autonoma di Bolzano.
Dopo
“Omicidio sul
ghiacciaio”
mi era rimasta la voglia di leggere ancora di questa coppia
investigativa, originale quanto basta e ben presentata, nel mezzo di
valli, paesi e montagne dell'Alto Adige.
“Il
silenzio dei larici”
non tradisce le attese, dal momento che fin dal prologo si è
inseriti nella vicenda e nel clima del romanzo e delle indagini, con
più di un elemento, naturale, sociale e storico che stimolano la
lettura. Ritmo
veloce, scandito dalla suddivisione dei capitoli per data,
avvenimenti rapidi ed incalzanti che arricchiscono questo thriller
che si svolge in luoghi affascinanti quanto carichi di misteri e
segreti.
L'intera
vicenda è un susseguirsi ben congegnato di indizi, sospetti,
silenzi, false piste, bugie, lavoro di indagine e analisi, che
impegnano febbrilmente e con passione e capacità Grauner, Saltapepe
e la loro squadra.
Il
commissario amante di Mahler, diviso fra lavoro di Polizia ed il suo
maso, l'ispettore amante della cucina della sua lontana Napoli ed il
loro rapporto funzionano e in queste pagine si viene a conoscere
ancora di più su di loro e su come collaborano. A
tratti irresistibili i richiami alla terra altoatesina, la sua storia
ed il suo presente, i riferimenti letterari e musicali che completano
un romanzo che ha elementi corali.
La
narrazione, articolata e solidamente strutturata, presenta personaggi
interessanti che facilitano quella che non è semplice lettura di
evasione, mettendo a disposizione una trama convincente, dove colpi
di scena e lavoro di indagine sono ben equilibrati.
Il
remoto paesino di Santa Gertrude in val d’Ultimo viene sconvolto,
in una bella giornata primaverile, da una scoperta raccapricciante.
Proprio vicino ai famosissimi larici millenari, monumento naturale
che ha assistito allo sviluppo della civiltà e che attrae da sempre
frotte di turisti, viene trovato il cadavere di una ragazza. Reo
confesso del delitto è l’architetto Haller, che abita in valle non
da molto, anche se tutti credono che il vero colpevole sia il figlio
Michl, un ragazzo particolarmente strano. Starà al commissario
Grauner e al suo vice Saltapepe condurre le indagini in questo luogo
silenzioso quanto i suoi abitanti – come può constatare il
napoletano Saltapepe, ancora poco avvezzo alla flora e alla fauna
locali – che sono taciturni fino a sembrare reticenti. Soprattutto
quando, nei pressi del luogo del delitto, vengono trovate delle
pagine appartenenti al diario di un celebre ospite della valle, in
cui si rievoca un delitto avvenuto molto tempo prima, quasi un secolo
prima, e di cui gli abitanti del paese forse sanno più di quanto non
si sia mai detto. (da
corbaccio.it)