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Autore: Jocelyne Saucier
Traduttore: Luciana Cisbani
Editore: Iperborea -2021
Romanzo che fa incontrare i temi della solitudine e dei rapporti umani, quelli della libertà e del fine vita, che pone domande su come si vive e come si vorrebbe morire.
Lo fa attraverso un "pugno" di personaggi originali e quantomai "vivi" che dalle pagine del libro catturano il lettore e lo ospitano nelle loro quotidianità, fatta di scelte fatte e che si rinnovano, di giornate apparentemente sempre uguali e di fatti prevedibili ed altri imprevedibili.
L'autrice canadese Jocelyne Saucier spinge chi legge in un viaggio fisico e dell'anima, dai boschi dell'Ontario ai vissuti di persone anziane che puntano alla libertà di essere e di scegliere, dalle parole che si scambiano al loro incontro con altri uomini e donne, che condividono o semplicemente accettano quello che hanno voluto.
Un presente con diversi squarci sul passato, con la narrazione che procede facendosi, delicatamente ma con decisione, largo fra memorie e grandi spazi e nel groviglio di quella che è l'autodeterminazione e la libertà. Quest'ultima, insieme ad un termine che si tende a non pronunciare, ovvero la vecchiaia, diviene parola chiave di tutto, forse anche un rifugio, che si presenta quale possibilità, per alcuni l'ultima, per altri addirittura la prima.
 Nella scrittura albergano sapienza, poesia, un pizzico di mestiere e 
parecchia originalità. Si mette in scena una storia che non esito a definire senza confini, né di età, né di 
latitudine, una storia che afferma con forza principi e diritti individuali e collettivi, dove per amore della 
libertà, propria ed altrui, si è disposti a difenderla ed accettarne le conseguenze. Una storia che ci può mostrare, forse insegnare, qualcosa anche sull’amore, che potrebbe giungere in modi e per sentieri imprevedibili. 
 
 
Tre ottantenni che amano la libertà hanno scelto di vivere gli ultimi 
anni a modo loro, quasi senza contatti con la società, ciascuno nella 
propria capanna di legno nel folto della foresta canadese dell'Ontario 
settentrionale: Charlie, che ha rifiutato un destino di cure 
ospedaliere, Tom, che ha voltato le spalle a una vita dissoluta tra 
alcolismo e assistenti sociali, e Boychuck, taciturno e dall'oscuro 
passato. Unico contatto con il mondo esterno sono due personaggi ai 
margini della società: Steve, gestore di un albergo fantasma nella 
foresta, e Bruno, intraprendente coltivatore di marijuana. La visita di 
una fotografa sulle tracce degli ultimi sopravvissuti ai Grandi Incendi 
che hanno devastato la regione quasi un secolo prima sembra solo una 
breve parentesi nel loro isolamento, ma quando un'altra donna, fuggita 
dall'ospedale psichiatrico, arriva in quell'angolo sperduto del mondo, 
niente sarà più come prima. (da ibs.it)
 
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