Per molto tempo l'alpinismo è stata una gara a raggiungere la vetta più alta; una volta arrivati si potrebbe pensare che la competizione sia finita ma non funziona così. Un alpinista trova sempre nuove sfide: se non può salire più in alto cercherà la strada più difficile, salirà più rapidamente, in solitaria, senza ossigeno... insomma non ha mai fine. L'Everest fu conquistato nel '53 sul versante nepalese, senza ossigeno nel '78 e due anni dopo in solitaria attraverso il couloir Norton. Nell'inverno dell'85 Hase affrontò la pericolosa parete sud ovest; non fece mai ritorno. Dunque la parete sud ovest in inverno restava inespugnata e Habu l'avrebbe affrontata da solo e senza ossigeno: un'impresa che non mi sarei perso per niente al mondo.
(Makoto Fukamachi in “La vetta degli dei”, di Patrick Imbert - 2021)
Nessun commento:
Posta un commento