Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e e le figlie della brama che la Vita ha
di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
(Gibran Hahlil Gibran – Il Profeta – trad. Ariodante
Mariani)
Durante la gravidanza, della donna s’intende, i futuri
padri generalmente si occupano di poco, ma di quello che è veramente
fondamentale. Tipo il nome, che sia sufficientemente maschio ma non
troppo comune nel caso di un bimbo, che risulti carino e possibilmente non
richiami alla memoria della attuale compagna passati amori, nel caso di una
bimba. Se sarà femmina ci si può fermare lì, nel caso di un maschio
ci si occuperà inoltre che, fin dai primi vagiti, le sue simpatie calcistiche
vengano opportunamente indirizzate verso l’unica squadra possibile, ovvero
quella che è sola, reale causa e origine di gioie e dolori, passati, presenti e
futuri e che alberga nel cuore del futuro padre da tempo immemorabile.
Ma, disgraziatamente, c’è altro e
la tua compagna ne è pienamente consapevole e ti mette nella condizione
di non poterti sottrarre ad una estenuante incombenza, che segnerà
inesorabilmente, senza alcuna possibilità di scampo, la tua esistenza per gli
anni a venire. L’acquisto di passeggino, ovetto, navetta (che razza
di nome assurdo, la prima volta ho subito pensato ad un film di fantascienza), altrimenti
nominato TRIO, e di tutta una serie di altri gadget che, puntualmente,
devono essere posseduti da una coppia di neo genitori, pena la pubblica
vergogna ed un doloroso senso di inadeguatezza. L’acquisto del trio è solo
l’inizio, poiché, periodicamente, seguendo la crescita del pargolo, si dovrà
aggiornare la propria dotazione di oggettistica, ausili e supporti vari,
per cui ci si troverà ad affrontare varie tipologie di passeggini,
di seggioloni, di portabebè vari ed altre indispensabili amenità (con
relativi complementi, poiché ogni casa produttrice ha i suoi,
strategicamente non compatibili con
quelli della concorrenza).
Il vero dramma, la dura ed estenuante prova che attende il
neo padre è appunto legata a questi oggetti, non tanto il semplice acquisto,
poiché leasing, finanziamenti ed altre proditorie formule proposte dagli
istituti di credito vengono in aiuto; non mi riferisco neanche allo sbattimento
di girare per negozi, grandi magazzini e centri commerciali, dal momento che la
futura madre possiede generalmente la giusta dose di furbizia per
programmare le uscite nei momenti più favorevoli e consoni al vostro umore (periodo
di ferie, fine settimana, una recente vittoria a calcetto, la sera prima avete
potuto vedere la partita con gli amici, ecc.) ed inoltre l’itinerario stradale è stato da lei
opportunamente studiato, per non mettervi nella spiacevole e deprecabile
situazione di dover chiedere indicazioni a qualcuno lungo il percorso.
La tragedia vera è il montaggio di questi infernali
arnesi, vere trappole e assurdi rompicapo, sicuramente messi al bando in
qualche paese maggiormente sensibile alle tematiche umanitarie del nostro, poiché
sono equiparabili a strumenti atti a porre i soggetti che ne vengono a contatto
in una situazione di umiliazione ed inferiorità psicologica e
strumentale. Infatti, non importa che voi siate individui con un livello di
scolarizzazione alto, magari in possesso di laurea in ingegneria, con un
brillante curriculum scolastico-professionale ed un decoroso passato di
assemblatore di modellini di automobili, navi da guerra o aeroplani storici.
Nel momento in cui vi accingerete a montare un passeggino od un seggiolino
auto per bambini ed a studiarne il funzionamento, automaticamente
regredirete, scenderete al livello più basso di competenze e manualità, vivrete
un tale senso di inadeguatezza e sperimenterete una totale e disarmante
incapacità, che al confronto uno studente della meritoria Scuola Radio
Elettra fa la parte del Nobel per la fisica.
Dovrete inserire la cinghia A nel passante Z,
tirando automaticamente la linguetta B, tenendo premuto il pulsante X.
La leva F, come mostrato nella ridicola e fuorviante figura n.1
in bianco e nero dimensione 1x1, deve essere sollevata premendo nel medesimo
momento i due pulsanti posti ai lati, il tutto con due sole mani! Le ruote del
passeggino devono essere montate come mostrato nella figura n.3, avendo
l’accortezza di aver ben assicurato il telaio come esposto in
precedenza, non prima però di aver posto il rivestimento per tutta la lunghezza
della seduta. Ovviamente le figure illustrative (almeno una dozzina) sono
contenute tutte in due misere paginette, poste all’inizio del libretto delle
istruzioni, mentre le indispensabili indicazioni in lingua italiana sono
in mezzo al mucchio, prive di un accidente di segnalazione atte ad individuarle
senza scorrere prima una decina di lingue, alcune delle quali pensavi non
potessero neanche essere parlate e scritte in questa epoca storica.
Il primo risultato che si ottiene è quello di essere
irrimediabilmente screditati agli occhi della donna che vi ha scelto come padre
di suo figlio, il quale si troverà, secondo la sua visione femminile, ad avere
un genitore inetto ed incapace, minimamente in grado di provvedere alle
sue necessità primarie. Secondariamente sarete scherniti da amici e parenti
uomini, padri di figli già grandi che, senza alcun ritegno o rispetto della
medesima passata meschina condizione, non si lasceranno scappare la possibilità
di gettarvi addosso la propria frustrazione e rabbia repressa.
Non credete a quanto scritto sulle confezioni ed imballaggi
di tali strumenti: i seggiolini auto sono facilmente lavabili e sfoderabili,
ma prima bisogna smontarli pezzo a pezzo senza alcun rispetto per la immane
fatica compiuta per montarli; le ruote del passeggino seguiranno i
vostri movimenti senza compiere alcuno sforzo, ma andranno per conto loro come
quelle di uno scassato carrello del supermarket appena vi avventurate su un
pavé, un marciapiede, un prato o dovrete fare uno scalino; la pratica e agevole
copertura consente al vostro bambino di non essere colpito in viso dal
sole, ma si incastra inesorabilmente quando comincia a piovere facendo
inzuppare l’infante e ricoprire il padre di insulti della madre.
Non serbo rancore nei confronti dei negozianti,
giacché il loro fine è vendere i propri prodotti, per cui opportunamente ne
tessono le lodi e ne giustificano l’esorbitante prezzo grazie
alle innumerevoli qualità che possiedono, minimizzando il più possibile
eventuali problematiche e sorvolando con ammirevole eleganza su difetti e punti
deboli. Questi soggetti fanno il loro mestiere, vendere, per cui non ci si può
aspettare che siano più sinceri od onesti di un avvocato o possiedano
qualità morali migliori di un ministro del PDL. Il mio cordiale astio e
tutta la mia livida rabbia, invece, è rivolta agli estensori delle
istruzioni, le quali, per poter essere contenute nel minor numero di
caratteri e righe possibili sono scritte in un italiano colpevolmente
approssimativo, con indicazioni vaghe e miseramente essenziali, per capire le
quali occorrono spiccate doti di deduzione e fantasia, provata capacità
interpretativa ed un continuo allenamento alla pazienza e calma interiore.
Frasi e periodi linguistici con alcun rispetto della grammatica e delle
strutture della lingua italiana, avvitamenti ed involuzioni lessicali che
sfidano le capacità logiche del lettore, roba che non è contenuta neanche nella
Rivista di Enigmistica che vanta innumerevoli tentativi di imitazione.
Vi è però un ulteriore elemento di grande frustrazione,
origine di senso di inadeguatezza, causa di frustrazione nonché
di una serie di litigi con la propria dolce metà, che nel frattempo si
è, senza che ne abbiate avuto il tempo per accorgervene, trasformata in tutto
ciò che in genere avete sempre avuto l’accortezza di evitare in una donna. Sto
parlando di Internet! In questo mare magnum di dati, elementi, foto, video
ed informazioni è presente molto di più di quanto voi siate soliti cercare,
ovvero filmati su pirla che si fanno male nei modi più stupidi od immagini di
donne discinte o con scarso senso della vergogna. Sul web, come la
vostra compagna si è prontamente resa conto, ci sono decine di forum a tema
oggettistica per neonati, dove una tribù di neo madri si impegnano in
appassionanti (?!?) disquisizioni su quali siano i passeggini od i
seggioloni migliori, quali gadget siano assolutamente indispensabili e così
via, rendendo di conseguenza la vita veramente impossibile, poiché ci sarà
sempre qualcosa di migliore, di più maneggevole e maggiormente rispondente alle
esigenze di quello che voi possedete. Il senso di insoddisfazione così cresce e
porta come diretta conseguenza la indotta necessità di acquistare almeno un
altro seggiolino auto, certamente più utile e che si adatta meglio alla vostra auto,
nel frattempo divenuta una sorta di carro merci ingombro di pupazzetti,
biberon, pannolini, salviette umidificate e altri articoli da bebè.
Come se non bastasse è possibile trovare nei più svariati
siti, e su youtube (che avete scoperto non contenere solo video di
partite e di quei film demenziali di cui vi siete nutriti fin
dall’adolescenza), un numero spropositato di tutorial che mostrano
sorridenti giovani neo mamme aprire e chiudere, con una mano sola,
quell’accidenti di passeggino che voi non riuscite a piegare e riporre in auto
senza chiamare a raccolta una mezza dozzina di santi ed un senso di
autocontrollo da santone indù. Questi video sono assolutamente criminali,
andrebbero banditi e vi fanno apprezzare le restrizioni all’accesso al web
presenti in Cina, dove, evidentemente, hanno maggiormente a cuore la sanità
mentale dei padri ed attuano una seria politica di mantenimento dell’unità
della coppia genitoriale.
Come se non bastasse ci si mettono di mezzo anche i social
forum, veri nemici del neo padre, poiché la neo mamma verrà continuamente
informata ed aggiornata, da amiche, sorelle, colleghe, semplici conoscenti e
altre donne che non si fanno i fatti propri, sull’evoluzione tecnologica degli articoli
per neonati, con conseguente funesto coinvolgimento del compagno, che si
sta da poco riprendendo dall’aver dovuto montare un nuovo lettino per il
bebè, ovviamente dopo l’opera di disassemblaggio di quello precedente, reo
di non poter accogliere adeguatamente il gadget sonoro regalato dalla suocera,
nonché nonna del pargolo.
A coronamento del tutto ci si ritrova, puntualmente ed
inderogabilmente, sommersi da scatoloni, metri di cellophan ed altri
ingombranti sistemi di imballaggio, che in genere non si sa dove accidenti
riporre una volta asportato il nefasto contenuto, ma che la neo mamma non vuole
assolutamente vedere disordinatamente “in giro” per casa. Quindi la soluzione
migliore è portarli in garage, per chi ce l’ha, spodestando auto,
motorino, bicicletta, articoli per il campeggio (che tanto ora che sei padre
te lo puoi scordare!), oppure nei casi più comuni facendogli spazio
all’interno dell’appartamento, “liberandosi” di fumetti, riviste, modellini
di auto, libri, vestiti ed altri articoli personali nel neo padre, che avrà il
compito di trovarvi nuova e più adeguata sistemazione, poiché serve spazio per
ciò che occorre al bimbo.
In buona sostanza i vostri figli potrebbero anche
non essere i vostri figli (che sia in riferimento alla moralità della donna
che vi è accanto?), possono essere figli della brama che la vita ha
di sé (pazienza), al limite non provengono da voi (e ci risiamo con
le allusioni alle corna!), di sicuro stanno con voi, anche se non vi
appartengono, e così i loro attrezzi e quindi le relative ed immense rotture per montare e smontare tali arnesi, quelle sicuramente ci sono e sono tutte per voi!!