venerdì 18 gennaio 2013

I vostri figli ed i loro gadget



Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
(Gibran Hahlil Gibran – Il Profeta – trad. Ariodante Mariani)

Durante la gravidanza, della donna s’intende, i futuri padri generalmente si occupano di poco, ma di quello che è veramente fondamentale. Tipo il nome, che sia sufficientemente maschio ma non troppo comune nel caso di un bimbo, che risulti carino e possibilmente non richiami alla memoria della attuale compagna passati amori, nel caso di una bimba. Se sarà femmina ci si può fermare lì, nel caso di un maschio ci si occuperà inoltre che, fin dai primi vagiti, le sue simpatie calcistiche vengano opportunamente indirizzate verso l’unica squadra possibile, ovvero quella che è sola, reale causa e origine di gioie e dolori, passati, presenti e futuri e che alberga nel cuore del futuro padre da tempo immemorabile.

Ma, disgraziatamente, c’è altro e la tua compagna ne è pienamente consapevole e ti mette nella condizione di non poterti sottrarre ad una estenuante incombenza, che segnerà inesorabilmente, senza alcuna possibilità di scampo, la tua esistenza per gli anni a venire. L’acquisto di passeggino, ovetto, navetta (che razza di nome assurdo, la prima volta ho subito pensato ad un film di fantascienza), altrimenti nominato TRIO, e di tutta una serie di altri gadget che, puntualmente, devono essere posseduti da una coppia di neo genitori, pena la pubblica vergogna ed un doloroso senso di inadeguatezza. L’acquisto del trio è solo l’inizio, poiché, periodicamente, seguendo la crescita del pargolo, si dovrà aggiornare la propria dotazione di oggettistica, ausili e supporti vari, per cui ci si troverà ad affrontare varie tipologie di passeggini, di seggioloni, di portabebè vari ed altre indispensabili amenità (con relativi complementi, poiché ogni casa produttrice ha i suoi, strategicamente  non compatibili con quelli della concorrenza).

Il vero dramma, la dura ed estenuante prova che attende il neo padre è appunto legata a questi oggetti, non tanto il semplice acquisto, poiché leasing, finanziamenti ed altre proditorie formule proposte dagli istituti di credito vengono in aiuto; non mi riferisco neanche allo sbattimento di girare per negozi, grandi magazzini e centri commerciali, dal momento che la futura madre possiede generalmente la giusta dose di furbizia per programmare le uscite nei momenti più favorevoli e consoni al vostro umore (periodo di ferie, fine settimana, una recente vittoria a calcetto, la sera prima avete potuto vedere la partita con gli amici, ecc.) ed  inoltre l’itinerario stradale è stato da lei opportunamente studiato, per non mettervi nella spiacevole e deprecabile situazione di dover chiedere indicazioni a qualcuno lungo il percorso.

La tragedia vera è il montaggio di questi infernali arnesi, vere trappole e assurdi rompicapo, sicuramente messi al bando in qualche paese maggiormente sensibile alle tematiche umanitarie del nostro, poiché sono equiparabili a strumenti atti a porre i soggetti che ne vengono a contatto in una situazione di umiliazione ed inferiorità psicologica e strumentale. Infatti, non importa che voi siate individui con un livello di scolarizzazione alto, magari in possesso di laurea in ingegneria, con un brillante curriculum scolastico-professionale ed un decoroso passato di assemblatore di modellini di automobili, navi da guerra o aeroplani storici. Nel momento in cui vi accingerete a montare un passeggino od un seggiolino auto per bambini ed a studiarne il funzionamento, automaticamente regredirete, scenderete al livello più basso di competenze e manualità, vivrete un tale senso di inadeguatezza e sperimenterete una totale e disarmante incapacità, che al confronto uno studente della meritoria Scuola Radio Elettra fa la parte del Nobel per la fisica.

Dovrete inserire la cinghia A nel passante Z, tirando automaticamente la linguetta B, tenendo premuto il pulsante X. La leva F, come mostrato nella ridicola e fuorviante figura n.1 in bianco e nero dimensione 1x1, deve essere sollevata premendo nel medesimo momento i due pulsanti posti ai lati, il tutto con due sole mani! Le ruote del passeggino devono essere montate come mostrato nella figura n.3, avendo l’accortezza di aver ben assicurato il telaio come esposto in precedenza, non prima però di aver posto il rivestimento per tutta la lunghezza della seduta. Ovviamente le figure illustrative (almeno una dozzina) sono contenute tutte in due misere paginette, poste all’inizio del libretto delle istruzioni, mentre le indispensabili indicazioni in lingua italiana sono in mezzo al mucchio, prive di un accidente di segnalazione atte ad individuarle senza scorrere prima una decina di lingue, alcune delle quali pensavi non potessero neanche essere parlate e scritte in questa epoca storica.

Il primo risultato che si ottiene è quello di essere irrimediabilmente screditati agli occhi della donna che vi ha scelto come padre di suo figlio, il quale si troverà, secondo la sua visione femminile, ad avere un genitore inetto ed incapace, minimamente in grado di provvedere alle sue necessità primarie. Secondariamente sarete scherniti da amici e parenti uomini, padri di figli già grandi che, senza alcun ritegno o rispetto della medesima passata meschina condizione, non si lasceranno scappare la possibilità di gettarvi addosso la propria frustrazione e rabbia repressa.

Non credete a quanto scritto sulle confezioni ed imballaggi di tali strumenti: i seggiolini auto sono facilmente lavabili e sfoderabili, ma prima bisogna smontarli pezzo a pezzo senza alcun rispetto per la immane fatica compiuta per montarli; le ruote del passeggino seguiranno i vostri movimenti senza compiere alcuno sforzo, ma andranno per conto loro come quelle di uno scassato carrello del supermarket appena vi avventurate su un pavé, un marciapiede, un prato o dovrete fare uno scalino; la pratica e agevole copertura consente al vostro bambino di non essere colpito in viso dal sole, ma si incastra inesorabilmente quando comincia a piovere facendo inzuppare l’infante e ricoprire il padre di insulti della madre.

Non serbo rancore nei confronti dei negozianti, giacché il loro fine è vendere i propri prodotti, per cui opportunamente ne tessono le lodi e ne giustificano l’esorbitante prezzo grazie alle innumerevoli qualità che possiedono, minimizzando il più possibile eventuali problematiche e sorvolando con ammirevole eleganza su difetti e punti deboli. Questi soggetti fanno il loro mestiere, vendere, per cui non ci si può aspettare che siano più sinceri od onesti di un avvocato o possiedano qualità morali migliori di un ministro del PDL. Il mio cordiale astio e tutta la mia livida rabbia, invece, è rivolta agli estensori delle istruzioni, le quali, per poter essere contenute nel minor numero di caratteri e righe possibili sono scritte in un italiano colpevolmente approssimativo, con indicazioni vaghe e miseramente essenziali, per capire le quali occorrono spiccate doti di deduzione e fantasia, provata capacità interpretativa ed un continuo allenamento alla pazienza e calma interiore. Frasi e periodi linguistici con alcun rispetto della grammatica e delle strutture della lingua italiana, avvitamenti ed involuzioni lessicali che sfidano le capacità logiche del lettore, roba che non è contenuta neanche nella Rivista di Enigmistica che vanta innumerevoli tentativi di imitazione.

Vi è però un ulteriore elemento di grande frustrazione, origine di senso di inadeguatezza, causa di frustrazione nonché di una serie di litigi con la propria dolce metà, che nel frattempo si è, senza che ne abbiate avuto il tempo per accorgervene, trasformata in tutto ciò che in genere avete sempre avuto l’accortezza di evitare in una donna. Sto parlando di Internet! In questo mare magnum di dati, elementi, foto, video ed informazioni è presente molto di più di quanto voi siate soliti cercare, ovvero filmati su pirla che si fanno male nei modi più stupidi od immagini di donne discinte o con scarso senso della vergogna. Sul web, come la vostra compagna si è prontamente resa conto, ci sono decine di forum a tema oggettistica per neonati, dove una tribù di neo madri si impegnano in appassionanti (?!?) disquisizioni su quali siano i passeggini od i seggioloni migliori, quali gadget siano assolutamente indispensabili e così via, rendendo di conseguenza la vita veramente impossibile, poiché ci sarà sempre qualcosa di migliore, di più maneggevole e maggiormente rispondente alle esigenze di quello che voi possedete. Il senso di insoddisfazione così cresce e porta come diretta conseguenza la indotta necessità di acquistare almeno un altro seggiolino auto, certamente più utile e che si adatta meglio alla vostra auto, nel frattempo divenuta una sorta di carro merci ingombro di pupazzetti, biberon, pannolini, salviette umidificate e altri articoli da bebè.

Come se non bastasse è possibile trovare nei più svariati siti, e su youtube (che avete scoperto non contenere solo video di partite e di quei film demenziali di cui vi siete nutriti fin dall’adolescenza), un numero spropositato di tutorial che mostrano sorridenti giovani neo mamme aprire e chiudere, con una mano sola, quell’accidenti di passeggino che voi non riuscite a piegare e riporre in auto senza chiamare a raccolta una mezza dozzina di santi ed un senso di autocontrollo da santone indù. Questi video sono assolutamente criminali, andrebbero banditi e vi fanno apprezzare le restrizioni all’accesso al web presenti in Cina, dove, evidentemente, hanno maggiormente a cuore la sanità mentale dei padri ed attuano una seria politica di mantenimento dell’unità della coppia genitoriale.

Come se non bastasse ci si mettono di mezzo anche i social forum, veri nemici del neo padre, poiché la neo mamma verrà continuamente informata ed aggiornata, da amiche, sorelle, colleghe, semplici conoscenti e altre donne che non si fanno i fatti propri, sull’evoluzione tecnologica degli articoli per neonati, con conseguente funesto coinvolgimento del compagno, che si sta da poco riprendendo dall’aver dovuto montare un nuovo lettino per il bebè, ovviamente dopo l’opera di disassemblaggio di quello precedente, reo di non poter accogliere adeguatamente il gadget sonoro regalato dalla suocera, nonché nonna del pargolo.

A coronamento del tutto ci si ritrova, puntualmente ed inderogabilmente, sommersi da scatoloni, metri di cellophan ed altri ingombranti sistemi di imballaggio, che in genere non si sa dove accidenti riporre una volta asportato il nefasto contenuto, ma che la neo mamma non vuole assolutamente vedere disordinatamente “in giro” per casa. Quindi la soluzione migliore è portarli in garage, per chi ce l’ha, spodestando auto, motorino, bicicletta, articoli per il campeggio (che tanto ora che sei padre te lo puoi scordare!), oppure nei casi più comuni facendogli spazio all’interno dell’appartamento, “liberandosi” di fumetti, riviste, modellini di auto, libri, vestiti ed altri articoli personali nel neo padre, che avrà il compito di trovarvi nuova e più adeguata sistemazione, poiché serve spazio per ciò che occorre al bimbo.

In buona sostanza i vostri figli potrebbero anche non essere i vostri figli (che sia in riferimento alla moralità della donna che vi è accanto?), possono essere figli della brama che la vita ha di sé (pazienza), al limite non provengono da voi (e ci risiamo con le allusioni alle corna!), di sicuro stanno con voi, anche se non vi appartengono, e così i loro attrezzi e quindi le relative ed immense rotture per montare e smontare tali arnesi, quelle sicuramente ci sono e sono tutte per voi!!


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