Qualche sera fa ho visto in TV un film di Bille
August con protagonista Jeremy Irons. Forse prossimamente gli
dedicherò qualche riga, ma per il momento mi soffermo sull’attore britannico.
Circa a metà del film sia io che la mia compagna di
vita e di visione del suddetto film abbiamo espresso la medesima
considerazione. Ovvero che il buon Jeremy Irons è un attore di tutto
rispetto, che ha però avuto la sfortuna di recitare in diversi film non
propriamente degni delle sue doti, ovvero che, nel complesso, non erano poi
così mirabili e dove il suo talento ne veniva, per così dire, mortificato o,
addirittura, risultava sprecato.
Ovviamente un attore recita non solo per passione, ma
anche per “necessità”, non esclusivamente materiali, per cui non gliene facciamo
una colpa.
Ebbene abbiamo fatto un breve e rapido elenco dei film
mediocri in cui Jeremy Irons ha recitato. Non lo presento qui, poiché buona
parte la fa il gusto e le preferenze personali, ma accenno solo al fatto che
tra i registi dei film ricordati risultano esserci il già citato August e
l’italiano Bernardo Bertolucci.
Ciò che invece, il giorno dopo, mi è rimasto in testa è il
fatto che tra i film che ci erano piaciuti, e in cui il nostro attore fa una
gran bella figura, non avevamo ricordato “La Donna del Tenente Francese” (1981),
di Karel Reisz, dove Irons recita insieme a Meryl Streep, che
ottenne una nomination Premio Oscar per la sua interpretazione.
Elemento caratteristico di quest’opera è mescolare,
sovrapporre cinema e vita reale, operazione non del tutto nuova, poiché già Billy
Wilder con “Viale del Tramonto” (1950) e François Truffaut in
“Effetto Notte” (1973) si erano impegnati a farlo (la medesima
operazione verrà riproposta anche successivamente, a testimonianza della bontà
ed effetto della soluzione).
Ciò che distingue “La Donna del Tenente Francese”
perciò è la immediatezza, la totale chiarezza dell’abile “sovrapposizione”
operata all’interno dell’operazione.
Da un romanzo di John Fowles, adattato dal
drammaturgo Harold Pinter, Karel Reisz tira fuori il parallelo fra le
storie di Anne e Mike, due attori, e di Sarah e Charles, i personaggi da loro
interpretati nel dramma cinematografico in costume di epoca vittoriana “La
Donna del Tenente Francese”. La storia di un amore contrastato e difficile,
reso molto bene da questo film nel film, che costituisce il vero asse portante
dell’azione, mentre quello che definiremmo il “controcanto” della vicenda
reale, contemporanea, solo in conclusione acquista il dovuto (e tutto
sommato atteso e prevedibile) rilievo.
La trama è facilmente reperibile, perciò non mi ci indugio, mentre
impiego ancora qualche riga per lodare le scelte fatte in tema di fotografia
e uso di luci e colori, che sopperiscono ai purtroppo “necessari”
momenti in cui ci sofferma sugli aspetti più propriamente
sentimental-drammatici delle due vicende parallele. Tali soluzioni, come ad
esempio la ripresa delle onde marine che si infrangono sul molo, luogo
d’incontro degli amanti, e le luci che “staccano” il film che si sta girando
dalla vita reale filmata da Reisz, fanno passare in secondo piano una certa schematicità
del parallelismo fra le due storie, riscattata dall’apparato figurativo e
dalla intensa, ma allo stesso tempo misurata ed efficace, recitazione di Meryl
Streep e di Jeremy Irons. Appunto!
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Karel Reisz |