Da
parecchio tempo non mi soffermo a scrivere qualche impressione sulle uscite di Dampyr.
Impegni
vari, affanni privati e un po’ di pigrizia concorrono a far sì che abbia
trascurato Harlan Draka e compagni.
In
verità non mi sono perso un numero delle uscite regolari e di quelle extra,
apprezzando sempre qualità delle sceneggiature e resa grafica delle stesse.
Ebbene,
anche se solo per poche righe, ora voglio rimediare!
Il
numero 180, “Il Figlio di Kurjak”,
ha il merito di riunire in un solo albo almeno tre degli elementi che mi fanno
attendere ogni mese un nuovo albo di Dampyr.
Il
primo è il Multiverso, ovvero quella
formula narrativa che consente alla sceneggiatura qualche digressione rispetto
allo sviluppo “orizzontale” della trama. Il Multiverso, come concepito dagli
autori e sceneggiatori della serie, dona respiro e allo stesso tempo
complessità alla narrazione, con l’introduzione e l’utilizzo vario di temi,
principi e personaggi, sia comuni lungo tutta la serie che appositamente
studiati e proposti.
Il
secondo elemento è l’attenzione che viene dedicata ai colleghi, i “pards”
dell’eroe Harlan. Qui sotto i riflettori è Kurjak,
il suo tragico passato e le emozioni che vive ogni volta che si trova a farci i
conti. Inoltre, collegandosi con quanto esposto prima, in questo numero si
riprendono le fila delle sue precedenti incursioni nel Multiverso. I due figli
dell’ex soldato vengono avvicinati al padre ripercorrendo una vicenda passata e
presentandone una, a suo modo, presente pur se su un differente piano di
realtà. Due vicende, quindi, “a parte”, come certa drammaturgia, ma comunque
influenti sullo sviluppo futuro della serie, che si presenta quanto mai
interessante.
Infine
in questo albo 180 ritorna
direttamente in scena il Maestro della
Notte Draka, il padre di Harlan. Draka
è un personaggio interessante, profondo e sfaccettato, che risulta arduo
inquadrare in un semplice ruolo e definire in modo univoco. Pertanto è sempre
emozionante vederlo in azione, ancora di più quando se ne scoprono elementi
ulteriori ed assicura profondità alla narrazione.
Draka si presenta ad Harlan bambino |
Un sogno vivido rievoca nella mente di
Kurjak il figlio perduto… Ma si tratta dello straziante ricordo di Miklos,
morto in un bombardamento durante la guerra dei Balcani, o della richiesta
d’aiuto, forte come il richiamo del sangue stesso, di un altro figlio, mai
conosciuto, che forse vive in una terra lontana e irraggiungibile? Sempre al
fianco dell’amico, Harlan si avventura con Kurjak verso l’ignoto… Li attendono
orrori inumani e minacce al limite della realtà! (da sergiobonelli.it)
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