giovedì 21 gennaio 2016

Il Buio nella Mente (1995)



Molto di frequente nei film di Claude Chabrol è presente una spietata e feroce critica della società borghese, con predilezione per quella svizzera e francese, che ne caratterizza una parte non secondaria della sua produzione.

Nel caso di “Il Buio nella Mente”, questo aspetto, pur presente seppure in modo meno conclamato, cede il posto ad un intenso e magnetico dramma psicologico, condito di “giallo”. Il dramma di due donne, tanto diverse e quasi opposte l’una all’altra per carattere ed indole, ed il dramma di due differenti solitudini. Così, tra inconfessabili segreti, tragiche vicende personali e tristezza vissuta ed interiorizzata o esternata, le due protagoniste, Sandrine Bonnaire ed Isabelle Huppert, abilissime nell’interpretare, anche e soprattutto con la propria fisicità, due caratteri così differenti che si incontrano, propongono allo spettatore una raffinata rappresentazione, dotata di una narrazione che cattura e coinvolge.

La regia si diverte a disseminare indizi, tracce e rimandi interni alla narrazione, tanto da costringere a non perdere una mossa delle due donne e a valutare ogni frase da loro pronunciata, come anche il loro silenzio.

Coppa Volpi a Venezia per la miglior interpretazione femminile sia per la Bonnaire che per la Huppert.



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