Dopo più di
cinque anni dal post “Torna a casa Batman!” mi rimetto a
scrivere riguardo ai film con protagonista (ma non del tutto in
alcuni casi) l'eroe di Gotham City. Lo faccio stimolato da una
recente chiacchierata, nel corso della quale mi sono ritrovato ad
esprimere in modo sintetico e diretto le mie impressioni sulle opere
cinematografiche ispirate al personaggio creato da Bob Kane.
Tralascio il
film anni 60, che in pratica era un episodio lungo della serie
televisiva coeva, comunque bella e divertente, e l'ultimo film del
2016 in cui Batman si scontra con Superman. In pratica sono sette
film, quindi via alle parole ed ai voti!
Batman,
regia di Tim Burton – 1989
Nulla
a che fare, nel bene e nel meno bene, con il fumetto DC Comics e con
la serie televisiva già citata. L'ancora geniale e sorprendente Tim
Burton propone la sua visione e la sua idea di cinematografia e di
arte scenografica, che esaltano la bravura di Jack Nicholson ed il
talento di Michael Keaton, che recita splendidamente con gli occhi
una volta indossata la maschera del nostro paladino, ma che poco
possono fare per limitare i danni ascrivibili a Kim Basinger. Quando
il gotico, la tecnica e la passione recitativa si incontrano per
riuscire a mettere in secondo piano le banalità e le convenzioni
tipiche del cinema da incasso.
Voto:
7+
Batman –
Il Ritorno, regia di Tim Burton – 1992
Quello
con Pinguino, impersonato da Danny DeVito, che insieme a Michelle
Pfeiffer, Christopher Walken ed a Michael Keaton forma un cast
efficace e godibile. Tim Burton, ancora più creativo del precedente
film, reinventa i personaggi del fumetto per creare una accattivante
narrazione, nella quale forse manca un po' il ritmo, ma in cui
trovate spettacolari e sequenze visive fanno divertire il pubblico.
Una curiosità: il fiato di condensa degli attori (una trovata
visiva importante e che funziona alla grande) è del tutto vero.
Infatti Burton fece recitare gli attori in teatri ed ambienti alla
temperatura di 4° centigradi.
Voto:
7,5
Batman
Forever, regia di Joel Schumacher – 1995
Con
questo film si chiude la “prima” trilogia. Purtroppo non si
chiude al meglio, anzi si chiude decisamente peggiorando il livello
generale. Intendiamoci, dei tre è praticamente l'unico fedele ai
personaggi ed ai temi del fumetto originale, ma le buone notizie
finiscono qui. Gli attori sono uno peggio degli altri, si salva solo
Val Kilmer nella parte di Batman. Per il resto Jim Carrey comincia a
diventare appena sopportabile, mentre Tommy Lee Jones e Nicole Kidman
sono indifendibili. Azione, sequenze mozzafiato, effetti speciali e
situazioni divertenti la fanno da padrone, ma si perde il gusto di
vedere il film, che ha due imperdonabili colpe. Ovvero introduce
Robin, per lo sfacelo dell'opera successiva, e si comincia a porre
attenzione all'infanzia ed all'origine dei traumi e relative
ossessioni di Bruce Wayne, che anni dopo diverrà pane per
Christopher Nolan.
Voto:
6
Batman &
Robin, regia di Joel Schumacher – 1997
Si
cambia di nuovo Batman. Questa volta ad impersonare l'uomo
pipistrello viene chiamato George “dottor Ross” Clooney.
Almeno a livello di immagine la curiosità è stata destata, ma il
tutto poi di fatto gira attorno al “villain” di gran peso che è
Arnold Schwarzenegger. Insomma il cattivo si prende la scena e oscura
l'eroe, anche soprattutto perché mal supportato dal compagno Robin.
Nel complesso ci si potrebbe anche divertire, dal momento che effetti
speciali e scenografie di livello non mancano, ma quello che invece
risultano carenti sono la sceneggiatura e la recitazione, che tocca
livelli a dir poco irritanti.
Voto:
5,5
Batman
Begins, regia di Christoher Nolan – 2005
Da
questo film inizia la trilogia di Nolan, impegnato a rifondare e
stravolgere un personaggio, a ridefinire un carattere su toni dark e
claustrofobici, senza lesinare in merito ad arbitrarietà e licenze
dettate da una personalissima e opinabile visione, peraltro
lucidamente programmata. Sulla scorta della sua idea di cinema e di
visione delle umane vicende, il regista britannico ci offre un
prequel sull'infanzia dell'eroe ed un ritiro in Tibet che dovrebbe
rigenerare il problematico e complessato miliardario psicopatico.
Miliardario che, una volta tornato a Gotham, sarebbe pronto a lottare
contro le forze del male che prendono d'assedio la città, oltre che
le sue di lui proprietà e la relativa famiglia, o almeno quel che ne
rimane. Si badi bene, non si tratta di vendetta, come viene ripetuto
per quasi tutte le due ore del film, ma di un uomo che ha subito un
trauma che decide e tenta di incanalare le proprie paure (pipistrelli
in primis) in modo da rifletterle sul nemico così da
costringerlo ad una “resa coscienziosa” di fronte all'uomo
pipistrello. Non vi sembra di assistere al comportamento USA di
fronte ad Afghanistan ed Iraq sotto le presidenze Bush junior?
Psicanalisi
da cappuccino, buio oltre ogni sopportazione ed addirittura Katie
Holmes che dopo “Dawson Creek” deve ammorbare anche gli
appassionati di supereroi. Nolan esce fuori, allo scoperto, con la
sua visione destrorsa, nell'inquietante allusione al rapporto tra
disagio della povertà e delinquenza (Bruce che sceglie di fare il
vagabondo e poi il ladro) in un assioma tipicamente
capitalistico, nel descrivere la formazione morale/delinquenziale di
Bruce Wayne.
Oltre
la dedizione e la professionalità di Christian Bale, di buono c'è
che tutto cerca di richiamare e ricordare i fasti del cinema del
passato, ispirandosi alla grande letteratura cinematografica ed ai
suoi più illustri personaggi, ma poi la caratterizzazione non è
completa, si sente la mancanza di una definita personalizzazione dei
caratteri e delle situazioni, che non risaltano e risultano
insufficienti a catturare veramente lo spettatore. Smarrita la vena
fantasy del personaggio, ci si butta su temi personali, sul vissuto
profondo di un uomo e su questioni socio-politiche poco più che
accennate, sfilacciando il racconto e la narrazione.
Voto:
6- (l'impatto visivo è innegabile e gli consente di raggiungere
la sufficienza, sebbene a stento)
Il
Cavaliere Oscuro, di Christopher Nolan – 2008
Quello
che mancava nell'opera precedente qui c'è. Ed anche al meglio, o
comunque al meglio possibile. Il regista, non riuscendo ad
abbandonare sue ossessioni e temi feticcio, riesce a metterli al
servizio di Batman e degli altri personaggi, che poi, facendo un
bilancio finale, gli rubano la scena. Tale elemento ci fa capire che
se consideriamo questo un film sull'eroe rimaniamo delusi, ma se
invece lo guardiamo come quello che di fatto è, ovvero un'opera su
Joker, allora ci divertiamo e si può applaudire il risultato. Se ci
affranchiamo dalla sensazione (fondata)
di trovarsi di fronte per le migliori scene ad un remake non
dichiarato di “Ispettore Callaghan: Il Caso Scorpio è Tuo”
(1971,
diretto da Don Siegel), ci
gustiamo probabilmente il migliore dei tre Batman di Nolan.
Atmosfere
dark, notturne con un proprio senso e non arbitrariamente utilizzate,
ambientazione realista e recitazione super del Joker di Heath Ledger
ci permettono di abbassare le difese e limitare l'ostilità nei
confronti di Nolan. Allora si capisce la grandiosità di quest'opera,
adatta al grande pubblico ma qualitativamente notevole, con toni da
tragedia greca. Anche se alla lunga, poiché due ore e mezzo di
inseguimenti, tensione e sparatorie sono troppe, Bale cede
notevolmente e la narrazione si sfilaccia un po', lo spettatore
grazie al miglior Joker fin qui visto, non demorde e arriva in fondo
con buone sensazioni e un certo gusto.
Poiché, in tutto e per tutto, il film è lui, l'uomo
che ride di rabbia di fronte al paladino del Bene, che sottovaluta
colui che compete per essergli ancora più che nemesi e non semplice
nemico. Oltre il fumetto, oltre il mainstream, verso la qualità che
si avvicina all'arte, al prezzo di mettere in disparte Batman,
probabilmente personaggio troppo distante e difficile per Nolan.
Tutti i personaggi si trovano invischiati in un ruolo, in una
posizione che più o meno volontariamente si sono imposti, fatta di
segreti, bugie e varie pavidità, in modo tale che risultano schiavi
e sottomessi al caso o alla sorte, come si vuole. L'unico ad essere
immune a ciò, a sottrarvisi, è il cattivo, pressoché per
eccellenza, data la sublime caratterizzazione esaltata da una grande
interpretazione. Joker esce dalle gabbie e dai limiti di una
scrittura piatta e si libera dell’aura di maledettismo e di
lunatica crudeltà che da sempre accompagna il personaggio. Ci rivela
il vero aspetto di questa maschera clownesca e raccapricciante: non
agisce per chiari tornaconti personali, non cerca denaro, posizioni
di potere o altri benefit, ma fedele alla sua essenza anarcoide ed
inafferrabile individualistica visione, mette in atto e raggiunge una
funzione tragica e terrificante: costringere a scelte difficili chi
gli si pone di traverso, travolgere e stravolgere le personali morali
di questi mettendone in mostra le debolezze e le meschinità che
vorrebbero nascondere.
Voto:
8+
Il
Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, di Christopher Nolan – 2012
Controverso
il giudizio sull'ultimo capitolo della trilogia Nolaniana. Non sono
un estimatore di Nolan, tutt'altro, ma mi riconosco almeno l'onestà
di ammettere eventuali miei errori e di lodarne le opere quando la
qualità risulti evidente e l'arte sia in grado di avere la meglio su
furbizie tecnico-visive e personalissime visioni del regista.
Purtroppo, a mio parere questo non è il caso. Bale/Batman ha
ampiamente stufato, il cattivo lo supera anche, paradossalmente, in
simpatia oltre che sul piano della caratterizzazione e della
drammatizzazione. Film troppo lungo, che si inceppa nella parte
centrale per circa un'ora, lasciando l'incipit e la fine come unici
momenti da ricordare. Non è propriamente un film d'azione, non è un
film d'avventura, tantomeno un fantasy. Forse un film di guerra
urbana, esagerato e poco credibile, con una componente reazionaria
che disturba. Ma forse è proprio Batman ad essere reazionario,
d'altronde deve difendere lo status quo, l'attuale situazione da chi
la minaccia, quindi non può, proprio lui, essere un rivoluzionario.
Merito (colpa?) di Nolan, l'unico finora ad essere riuscito a
rifare film con Batman che meritino di essere analizzati, o
quantomeno visti. Dico film con Batman, perché non su Batman,
giacché i momenti cinematograficamente, narrativamente e visivamente
migliori sono quelli in cui lui non c'è. Per carità, molto meglio
di altri film su altri supereroi, che non riescono a raggiungere non
dico buoni voti, ma quantomeno la decenza. Invece in quest'opera,
come nelle due precedenti, il non troppo simpatico Nolan riesce a
filmare una “macchina da soldi” senza abbandonare del tutto il
Cinema e la sua composita e multiforme essenza.
Voto:
6,5