Un tandem sceneggiatore/disegnatore più volte
protagonista negli albi di Dampyr, qui si propone per una storia di pirati e di
avventura estrema, dove non mancano elementi soprannaturali, gotici e di pura
azione.
“L’Abisso”
di Mauro Boselli e Luca Rossi solca i mari pirateschi e
visionari tanto cari alla letteratura d’avventura e gotica, a cui si riferisce
con numerosi rimandi, forse più allusioni che citazioni (che alla lunga stufano!).
Un piccolo romanzo, ma molto denso e pieno di personaggi e situazioni,
che non si sa se affrontare tutto in una volta o diluire in più parti, per
goderne interamente la storia presentata. Una sceneggiatura ricca e articolata per disegni al limite del grottesco, che ne esaltano la componente
sanguigna e violenta, dove i volti da patibolo e le dure espressioni dei
caratteri presentati fanno gustare ancora di più le atmosfere e le situazioni proposte.
Attenzione merita il tratto di Luca Rossi, che riesce a proporre stilemi classici e “popolari” in buona combinazione con suggestioni più artistico-autoriali, ad evidenziare come qualità ed
immediatezza, espressività e ricerca possono convivere ed essere “fruite” dal pubblico
che frequenta le edicole.
Un protagonista che, misterioso, nella sua semplicità e pretesa
purezza nasconde un’ambiguità di fondo, che affiora latente pagina dopo pagina
fino al soddisfacente e preciso finale, a degna conclusione di un albo che
merita un posto nella collana “Le Storie”,
sebbene permanga un velo di rammarico per non essere stata scelta per una delle
nuove mini-serie di casa Bonelli (quelle
in tre uscite, come Coney Island).
Li
chiamavano gentiluomini di ventura, ma conducevano una dura esistenza e non
sempre avevano la fortuna dalla loro... Quando Michel Davy, un giovane
naufrago, viene raccolto dalla “Southern Star” e vede sventolare sull’albero
maestro la bandiera nera con il teschio, capisce che la sua unica scelta è
diventare un pirata. L’irascibile Capitan Moody e la sua pittoresca ciurma sono
apparentemente perseguitati dalla mala sorte e questo non fa che accrescere la
loro pessima fama, mentre, tra disavventure di ogni genere, navigano sulla
‘Pirate Round’ alla volta del Madagascar e dell’Oceano Indiano. La ciurma
inizia a pensare che a bordo ci sia un Jonah, uno jettatore da gettare ai
pesci... Sinché, su una nave di appestati, il capitano scopre la mappa di un
favoloso tesoro e dirige la nave verso mari sconosciuti e mai solcati prima
d’ora... almeno da marinai di razza umana... (da
sergiobonelli.it)
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