Nelle
nostre stanze di giovedì c'è odore di pomodoro, di domenica c'è
odore di oca arrosto e ogni lunedì di bucato. Così sono i giorni:
quello rosso, quello grasso e quello insaponato. Inoltre vi sono i
giorni dietro la porta di vetro; o in particolare un unico giorno di
fresco, di seta e di legno di sandalo. La luce là dentro è
filtrata, delicata, argentea e placida; fuliggine, tempesta, rumore e
moscerini non entrano là dentro come nelle altre stanze. Eppure è
separata solo da una porta a vetri; ma è come se ci fossero venti
porte di bronzo, o come un ponte che non finisce mai, o come un fiume
con un traghetto malsicuro da riva a riva.
(da
“Danze Macabre”, “Generazioni”, di Rainer Maria Rilke, trad.
Mauro Ponzi)
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