martedì 16 agosto 2022

Nei tuoi occhi


Nei tuoi occhi ho trovato i libri che non ho scritto:

pianure, città, boschi, orizzonti, canali.

Le montagne imperiali della terra ho trovato,

coi tramonti e le nuvole purpuree. I grandi viaggi

che non ho fatto li ho trovati nei tuoi occhi.


Nei tuoi occhi ho trovato gli amici sorridenti

che mi rubò la terra, l’erba, la neve, il buio.

Le frasi che mi direbbero, le ho trovate nei tuoi occhi.


Le croci non confitte in terra a battaglia finita,

lunghe file di anonime croci, da ogni parte,

croci di tutti i popoli, le ho trovate nei tuoi occhi.


Nei tuoi occhi ho trovato la fine della guerra.

Sole e uccelli sui rami! Il mio mondo infantile

coi suoi disegni d’oro l’ho trovato nei tuoi occhi.


Ho trovato le tristi colline della patria

che si ergevano mute quasi udissero la mia voce.

Arrivo! Al mio urlo «Arrivo», il fremito leggero

degli umili corbezzoli, l’ho trovato nei tuoi occhi.


Nei tuoi occhi ho trovato le notti che scorrevano

immensi fiumi di silenzio, come al tempo dei miei sei anni.

La luce astrale della pena l’ho trovata nei tuoi occhi.


Nei tuoi occhi ho trovato la gente che mi ricordava

e il mondo dell’infanzia che mi chiamava a nome.

La tenda della giustizia, la bontà che faceva cenno

ai monti di accostarsi, l’ho trovata nei tuoi occhi.


Ho trovato l’eternità del sole rinnovata.

L’erba, le stelle, l’alba. Mia madre vestita di bianco

come la Pace, l’ho trovata nei tuoi occhi.


Fosse tutto più semplice quaggiù, come il «buongiorno»

e la «buonanotte», o la luce all’alba sopra i vetri,

fosse tutto più semplice quaggiù, noi in questo mondo

avremmo una casa infinita. Saremmo angeli.

Il mio lamento eterno l’ho trovato nei tuoi occhi.

(Nikifòros Vrettàkos, da “Il libro di Margherita” - Trad. Filippomaria Pontani)





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