sabato 30 novembre 2013

I Ricordi

Edvard Munch - Autoritratto con bottiglia di vino (1906)

“I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.”

(Mario Rigoni Stern - "Sentieri sotto la neve")

venerdì 29 novembre 2013

Le Storie # 14 - Cuore di Lupo


Un  po’ di delusione con il numero 14 de “Le Storie”.

Prima o poi doveva capitare, ne sono consapevole, ma dispiace che sia accaduto con un albo sceneggiato e disegnato da Carlo Ambrosini.

Il disegnatore bresciano mi è molto caro, grazie alle tavole che ha proposto su “Napoleone”, “Jan Dix” e ancora prima su “Dylan Dog” e “Ken Parker”, però questa volta mi trovo ad esprimere un’opinione non proprio positiva su “Cuore di Lupo”.

Non sono tanto i disegni a deludere, ci mancherebbe, anzi questi sono, a mio avviso, la nota positiva, soprattutto grazie alla cura dedicata a ritrarre i grandi spazi dell’Ovest americano e le caratterizzazioni grafiche dei personaggi. La nota negativa risiede nella sceneggiatura e nei dialoghi. Si parte forte, con azione e dinamismo, ma poi la situazione si fa statica, pesante, poco coinvolgente ed il ritmo ne risente fortemente.

Nessun personaggio “arriva” al lettore, che si ritrova di fronte a vari caratteri, nessuno veramente trascinante. Il “protagonista”, poi, in sintonia con la sua natura a cavallo fra due mondi e due culture, rimane poco definito e scarsamente stimolante, quasi uno spettatore abusivo di fronte ad eventi che sembra non lo riguardino. Alla fine la storia accelera e si arriva ad un epilogo poco convincente e che lascia poi spazio ad annotazioni e riflessioni un po’ stucchevoli.

Sembra quasi che Ambrosini, in quest’albo, abbia voluto presentare una tesi, cosa pericolosa (gli albi a tema in genere sono poco riusciti) lasciando da parte lo sviluppo e cura del “plot narrativo”. La tematica dei e sui Nativi d’America è per me interessante, sono certo di questo, ma da un albo di questa serie mi aspetto coinvolgimento e di essere catturato da una bella storia. Io ho bisogno di belle storie, questa non mi sembra lo sia e me ne dispaccio, anche perché l’autore mi faceva ben sperare (il precedente curato da Ambrosini, “No Smoking”, mi era piaciuto, nonostante qualche didascalia di troppo e qualche scelta in tema di comunicazione non pienamente convincenti).

Questa mia valutazione è sinceramente influenzata dal buon livello offerto e tenuto fino a questo punto da questa collana. Probabilmente in altri momenti sarei stato più “sfumato” nell’esprimere le mie impressioni.

“Cuore di Lupo” ha poi un ulteriore, per me grave, difetto, ovvero il “cattivo” presentato non convince, sembra una banale macchietta e ha poca personalità. Un cattivo come si deve avrebbe aiutato la storia e avrebbe, almeno in parte, supplito alla pochezza dello sbiadito protagonista, che almeno ha una fidanzata molto carina, quasi quanto quella di “Jan Dix”, alla quale assomiglia molto (un caso?).

giovedì 28 novembre 2013

Ratolik, il Re dell'errore


 
Quando Leo Ortolani decide di cimentarsi in una parodia od in una rilettura di un classico va oltre la parodia stessa, compie un’azione che trascende la semplice rilettura, offrendo al lettore qualcosa di più di un  omaggio.

Lo ha fatto con “Il Signore dei Ratti”, con “Star Wars” e “Venerdì 13”, ad esempio, dove prende in mano storie e saghe conosciutissime e ormai classiche per proporre qualcosa di nuovo e sorprendentemente diverso ma così vicino all’originale da meritarsi il proprio posto nel campo dell’editoria e delle produzioni artistiche.

È il caso anche di Ratolik, dove non c’è solo un omaggio a Diabolik, ma una rilettura, un atto di rispetto e appropriazione per affiancare il suo personaggio a quello creato dalle sorelle Giussani.

Ci sono schemi e situazioni tipiche dell’originale, riviste e riproposte con originalità e individualità, ma allo stesso tempo richiamandosi direttamente al famoso ladro. Di fatto Ratolik non è Diabolik: è un personaggio indipendente che si rifà al Re del Terrore nazionale che però segue un suo proprio percorso.

L’albo, pubblicato dalla Panini Comics, richiama direttamente quelli originali, anzi è praticamente identico, compresa la simpatica e accattivante quarta di copertina.

Si gioca con gli stereotipi del genere, passando dal thriller al giallo, dalla curiosità alla risata con qualche momento di tensione che non guasta mai. Un consiglio per gli acquisti prossimi e per godere di un prodotto da custodire e che, lo ammetto, spero non rimanga un caso isolato.

martedì 26 novembre 2013

Presidente degli Stati Uniti



Ho la sensazione che chiunque sia eletto Presidente negli Stati Uniti venga portato in questa stanza fumosa con dodici industriali capitalisti pezzi di merda che lo hanno fatto arrivare fin lì. Scende dall’alto un piccolo schermo e un tizio col sigaro fa partire il filmato. È una ripresa dell’assassinio di Kennedy da un’angolazione che non avete mai visto prima. Lo schermo torna su, si riaccendono le luci e chiedono al nuovo Presidente: “Ci sono domande?”.

Bill Hicks

lunedì 25 novembre 2013

Citazioni Cinematografiche n.20


Come supponevo: "Mary Poppins. Praticamente perfetta sotto ogni aspetto."

(Mary Poppins/Julie Andrews in “Mary Poppins, di Robert Stevenson – 1964)


domenica 24 novembre 2013

Tutto mi era chiaro


Ci sono momenti in cui un uomo deve prendere in mano la propria vita, essere artefice del proprio destino, rendersi protagonista e tracciare con coraggio il proprio percorso.

Qualche sera fa ero seduto sul divano accanto alla donna che diligentemente si prodiga per riempire le mie giornate ed allontanare da me anche solo l’ombra di una vita noiosa e sempre uguale a se stessa. Erano ormai passate le undici, i bimbi dormivano da poco più di un’ora e stavamo parlando un po’. Per la precisione era lei a parlare, pressoché ininterrottamente, da ormai una buona mezz’ora, ma non è questo il punto. Fatto sta che si condivideva la serata, la televisione, accesa più per noncuranza che per reale interesse, trasmetteva un talk-show a tema politico, neanche uno dei peggiori, ma non lo stavo seguendo. Non avrei comunque potuto, poiché tutta la mia attenzione, necessariamente, doveva essere rivolta a quello che lei mi stava dicendo.

Si parlava della possibilità di acquistare una nuova lavatrice, più che altro della necessità di effettuare tale spesa, di dove andare a cercarla, quale catena di rivendita elettrodomestici facesse l’offerta più interessante. Si cercava di approntare la strategia migliore per gestire la “messa a letto” dei giovani eredi, sempre impegnativi quanto deliziosi. Lo sforzo, dopo un po’, era altresì rivolto a ricordare tutte le prossime scadenze, in tema di incontri con insegnanti, commercialisti, medici, nonni, datori di lavoro ed altre figure di varia e variegata natura e rilevanza.

È stato in quel momento che mi è stato tutto chiaro. Nessun dubbio, nessuna incertezza. Non vi era più nulla che potesse farmi tentennare, che rallentasse il mio pensiero, il cuore era colmo di entusiasmo e forza di volontà. Ogni nebbia era stata dissipata dalla mia mente.
Sapevo esattamente cosa fare. Precisamente, senza alcuna insicurezza avevo chiaro il mio obiettivo e cosa avrei dovuto mettere in atto per raggiungerlo.

È stato così che, con slancio e la sicurezza di chi sa che sta per fare la cosa giusta, l’unica che si possa fare, mi sono alzato dal divano e con negli occhi una forza nuova, mai conosciuta prima, mi sono preparato un panino con la nutella!
 

sabato 23 novembre 2013

Ligabue è deluso! ... e sti ....?


Ligabue si dice deluso dal PD e annuncia che non voterà alle “primarie”.

Opinioni rispettabili e magari anche condivisibili, ma non poteva continuare a dipingere?
 
 
 

venerdì 22 novembre 2013

Notte


 
·        La lunga notte;

·        La calda notte dell’ispettore Tibbs;

·        La notte dei lunghi coltelli;

·        La notte dei cristalli;

·        Notte prima degli esami;

·        Fare la notte in bianco;

·        La santa notte;

·        La notte del giudizio;

·        La notte della taranta;

·        La notte dei desideri;

·        Tutto in una notte;

·        La notte di san Lorenzo;

·        Una notte da leoni;

·        Buongiorno notte;

·        Buona notte;

·        Ma la notte no;

·        La notte bianca;

·        La notte rosa;

·        Notte bella;

·        Tutto accadde in una notte;

·        Era una notte buia e tempestosa;

·        Notte polare;

·        Notte criminale;

·        La notte porta consiglio;

·        La notte è giovane;

·        La notte è fatta per amare;

·        La notte è fatta per gli allocchi;

·        La notte è fatta per i lupi;

·        La notte è fatta per sognare;

·        Le mille e una notte;

·        Una notte al museo;

·        Notte di mezza estate;

·        Questa notte è ancora nostra;

·        La notte di Valpurga;

·        Notte e dì;

·        Notte insonne;

·        La notte di san Bartolomeo;

·        Il sole anche di notte;

·        Quelli della notte;

·        Quella sporca ultima notte;

·        Se una notte d’inverno un viaggiatore;

·        Sogno di una notte di mezza estate;

·        I guerrieri della notte;

·        Re per una notte;

·        Per una notte d’amore;

·        Alla fine della notte;

·        Fu la notte;

·        Gente della notte;

·        Prima che sia notte;

·        Le notti bianche;

·        Blu notte;

·        La notte dei morti viventi;

·        La notte brava;

·        La notte brava del soldato Jonathan;

·        Notte folle a Manhattan;

·        Notte in treno.











giovedì 21 novembre 2013

Sensazione

“A volte ho come la sensazione che il mondo intero sia contro di me, ma in fondo in fondo lo so che non è vero. Alcuni dei Paesi più piccoli sono neutrali.”

Robert Orben

 Eric Clapton - Nobody Knows You When You’re Down and Out

martedì 19 novembre 2013

Quelli che abbandonano il campo


A proposito delle recenti norme antirazzismo introdotte in Italia e legate al mondo del calcio.



Diversi giocatori sono usciti dal campo perché oggetto di fischi e boati…

Alcuni hanno minacciato o quantomeno proposto di abbandonare il campo appena dagli spalti dovessero giungere offese o cori razzisti, fischi o buuuuu di scherno.


Invito a pensare ad un esempio di professionalità e coraggio:

lunedì 18 novembre 2013

Citazioni Cinematografiche n.19


Ehilà, salve, signore e signori. Siamo la banda degli ex presidenti. Vi chiediamo solo pochi minuti, vi stiamo fottendo da anni, qualche secondo in più non dovrebbe far differenza, non vi pare?

(Bodhi/Patrick Swayze in “Point Break”, di Kathryn Bigelow - 1991)

 

sabato 16 novembre 2013

Black Crow # 1


Nuovo esordio in casa Editoriale Cosmo.
Nuova serie all’insegna dell’avventura e dell’azione!

Questo mese facciamo la conoscenza con “Black Crow”, una serie all’insegna dell’avventura pura. Nobile e coinvolgente avventura, chiaramente ispirata al modello di R. L. Stevenson, di cui riprende stile e caratteri.

Autore di “Black Crow” è Jean Yves Delitte che, con testi e disegni, propone una trama avvincente, veloce, senza pause, ricca di pathos e azione, ben sottolineate ed evidenziate da un tratto sicuro e coinvolgente. L’aspetto grafico, infatti, merita attenzione e lodi, con invenzioni e trovate che emozionano e soddisfano il lettore, che si trova di fronte ad un lavoro a tratti sopraffino, nel quale spiccano alcune tavole a tutta pagina, talmente belle, ricche di dettagli e particolari da suscitare sincera ammirazione.

Dall’Europa al Nord America, sull’oceano e nei selvaggi territori dell’Africa Nera alla fine del 700, le avventure e le peripezie di questo bizzarro corsaro, metà irochese ed al servizio della Corona inglese, godono di dialoghi frizzanti e convincenti, di testi ben calibrati e di riferimenti storici precisi e puntuali. Le sequenze di azione sono mirabilmente costruite, quasi come se si fosse di fronte a dinamiche cinematografiche e tutti i personaggi presentati sono ben delineati, anche solo con semplici tratti e dettagli.

Una serie tutta da godere, scoprendo, tra le pieghe dell’avventura e dell’azione, interessanti spunti di riflessione sulla Storia, le umane vicende, le caratteristiche di uomini e donne e altro ancora. In pratica un piccolo, ennesimo, gioiello proposto dalla Editoriale Cosmo.
Jean Yves Delitte

giovedì 14 novembre 2013

Dampyr #164 Lamiah vive!


Dampyr #164 Lamiah vive!
Bentornata Maestra di Berlino.

Dopo la piccola delusione del mese scorso, quando l’albo numero 163, “Halloween”, mi ha lasciato un po’ perplesso per qualche buco di sceneggiatura di troppo e la figura meschina ingiustamente fatta fare a Kurjak, questa nuova avventura di Harlan e soci mi è molto piaciuta.

Si ritorna a Berlino, ambientazione più che adatta alle storie di Dampyr, e ritorna la bella e pericolosa (perdonate il cliché!) Lamiah!

Lamiah è a mio parere uno dei character migliori della serie, ed è quasi uno spreco che dopo il piacevole esordio sul numero 9 (“Lamiah”, appunto) si sia dovuto aspettare così tanto tempo prima di rivederla in azione. Maurizio Colombo ha atteso di stendere una sceneggiatura degna di questo personaggio e quando ne è stato soddisfatto ha affidato all’arte di Majo il compito di presentare le giuste, suggestive, tavole.
la copertina nel n.9
Berlino sopra e sotto, per un’avventura con tanti riferimenti all’attualità, ma che riesce a non far calare la tensione grazie ad azione e dinamicità. Lamiah ne esce benissimo, possiamo conoscerla meglio e scoprire nuovi elementi della sua vita e di ciò che prova. Una vampira, affascinante e intensa, che non risparmia crudeltà e furia verso i “veri mostri”, ovvero faccendieri, farabutti in doppiopetto, i “potenti” che dispongono di libertà infinita per soddisfare i propri capricci e la propria brama di denaro e privilegio. Ma, allo stesso tempo, una donna che mostra il suo lato femminile e materno, il suo desiderio di dare e ricevere affetto e amore.


Ci sono passaggi crudi e diretti e momenti di dolcezza e commozione, per un albo ben disegnato e sceneggiato, che riesce a rimanere nel solco della tradizione, distinguendosi quanto basta per essere apprezzato e ricordato. E pazienza se Harlan, Kurjak e Tesla, di fatto, passano in secondo piano, almeno sul livello di emozione e ruolo primario, rispetto alla sensuale Maestra di Berlino.
 
Nelle viscere della capitale tedesca vive un popolo di dimenticati: i reietti di quello che fu uno spietato esperimento genetico del Terzo Reich. Ora hanno trovato una protettrice... Chiamati ad aiutare il loro amico Hans in una ribellione senza speranza, Harlan e i suoi compagni trovano pane per i loro denti: l’indimenticata, affascinante Lamiah, la vampira di Berlino, è viva e combattiva. Ma da quale parte si schiererà?... Con loro o con i crudeli megalomani della società segreta “Tabula Rasa”?...
(sinossi da sergiobonellieditore.it)

martedì 12 novembre 2013

La Lunga Notte dell'Ispettore Merlo - Nuova Edizione


Non è esattamente una novità editoriale, anzi, è una storia già più volte pubblicata, in più formati ed edizioni, ma questa nuova uscita di Ottobre, quest’albo merita di essere letto.

Perché?
Perché è di Leo Ortolani (quello di Rat-Man per intenderci), perché è divertente, intrigante, la nuova colorazione è tutta da gustare, perché è un omaggio ai noir, è una parodia di Casablanca ed è ispirato a “Il mistero del cadavere scomparso”, perché l’investigatore Merlo è un bel personaggio e gli altri protagonisti non sono da meno.

Non sono riuscito a trattenere le risate in più passaggi, alcune tavole sono veramente spassose e la Panini Comics credo ci abbia fatto un favore riproponendo questa storia.

Grazie Leo Ortolani per la tua arte.

lunedì 11 novembre 2013

Citazioni Cinematografiche n.18



"Conosci Marcel Proust? Scrittore francese, perdente assoluto: mai fatto un lavoro vero, amori non corrisposti, gay; passa vent'anni a scrivere un libro che quasi nessuno legge, ma è forse il più grande scrittore dopo Shakespeare. Comunque, arrivato alla fine della sua vita, si guarda indietro e conclude che tutti gli anni in cui ha sofferto erano gli anni migliori della sua vita, perché lo hanno reso ciò che era. Gli anni in cui è stato felice, tutti sprecati: non gli hanno insegnato niente".


(Frank/Steve Carell in “Little Miss Sunshine”, di Jonathan Dayton e Valerie Faris - 2006)

Steve Carrell e Paul Dano

domenica 10 novembre 2013

A proposito di rose



“Che c’è nel nome? Quella che chiamiamo rosa,
anche con altro nome avrebbe il suo profumo.”

(Romeo e Giulietta – Atto II, Scena II, trad. Salvatore Quasimodo)




sabato 9 novembre 2013

Tutti pazzi per Rose


Cogliendo con prontezza una serata insperabilmente, completamente libera, giacché i miei impegnativi bimbi sono a dormire dai nonni (siano ringraziati!) e la loro paziente madre fuori casa per partecipare all’addio al nubilato di mia sorella (la più piccola), sono andato al cinema!

“Tutti pazzi per Rose”, questo il titolo del film a disposizione nel cinema che mi ha accolto ed in cui è in svolgimento una simpatica rassegna, è una commedia che mi ha divertito e un pizzico commosso.

Il cinema francese negli ultimi anni si sta attrezzando per essere pienamente godibile e proporre qualità ed intrattenimento, dimostrando che le due cose sono compatibili e possono convivere nello stesso film, se si usa e si dosano capacità, furbizia, talento e attenzione ai gusti del pubblico “educandolo” allo stesso tempo.

Régis Roinsard, regista pressoché esordiente con quest’opera, miscela con gusto e mestiere elementi vintage, come l’ambientazione (Normandia 1958), i costumi e le musiche, e cliché classici e intramontabili, perciò anche moderni, per darci una commedia a tratti travolgente, comunque coinvolgente, astuta quanto basta che sa riprendere i classici hollywoodiani, strizzando l’occhio alle commedie con Doris Day e alla Billy Wilder, ma allo stesso tempo aggiornandole quanto basta per i palati più moderni.

Le atmosfere anni 50 fanno bene a questa ricostruzione, volutamente depurata e semplificata, per proporre elementi romantici e tipici di una commedia ben scritta e ben recitata. Qua e là ci sono dettagli stucchevoli e qualche minuto in meno avrebbe aiutato, ma la prova è soddisfacente e lascia sensazioni positive. In pratica un feuilleton, con rimandi e citazioni ben evidenti e che ci si può divertire a scovare, che esalta la coppia di protagonisti, dove sia la lei del titolo che il suo lui fanno la loro parte, bene e con una certa classe.

Se Romain Duris è simpatico e accattivante anche quando fa il duro, la belga Déborah François è una Rose fresca e deliziosa, aiutata da un look fra Audrey Hepburn e Grace Kelly, a cui fa pensare senza far storcere il naso. A loro si aggiunge la brava e misurata Bérénice Bejo.

Non è un capolavoro, d’altronde quanti ne stiamo vedendo ultimamente? Forse alcune scelte e la sceneggiatura possono essere ritenute banali, poco audaci, ma il film comunque funziona e la grazia e leggerezza che si possono apprezzare non sono poi così comuni. La fotografia, che esalta i colori pastello ed evita la grossolanità e la volgarità del technicolor più acceso, tipico di gran parte delle commedie statunitensi degli ultimi anni, mi è parsa una scelta più che azzeccata. Anche il soggetto è stato sviluppato bene, mescolando temi romantici, e non solo, con fraseggi tipici dei film a tema sportivo, e  non oso pensare cosa ne avrebbero fatto ad Hollywood, sebbene un remake sia più che probabile, magari ambientato fra Minnesota e New York (comincio già a sentirmi male), con protagonista una qualche insulsa e irritante attricetta di grido, saltata agli onori della cronaca non per meriti artistici (e ci mancherebbe) ma per questioni di gossip (meccanismo ampiamente sfruttato e riproposto).

In questo caso il cinema europeo merita di essere apprezzato, poiché una commedia come questa, che evita, con classe, volgarità e spiacevolezze tecniche ed estetiche, ci riconcilia, almeno un po’ con le sale cinematografiche, pur mirando ad un discreto e poco ambizioso intrattenimento.

Primavera, 1958. Rose ha ventun anni e vive con il burbero padre in un villaggio della Normandia. Il suo destino è sposare il figlio del meccanico del paese e diventare una moglie docile e devota, ma lei non vuole una vita del genere, e così, quando viene a sapere che Louis Echard, il carismatico direttore di una società di assicurazioni, cerca una segretaria, non esita a partire per Lisieux. Il colloquio non va nel modo migliore, ma Rose vuole quel lavoro a tutti i costi: diventerà la dattilografa più veloce di Francia e, forse, perfino del mondo...
(trama da cinematografo.it)