giovedì 7 novembre 2013

Le Storie # 13 - Il Moschettiere di Ferro

Azione, Intrighi, Duelli e suggestioni Steam Punk, per un’avventura a cavallo fra Storia e Fantasia.
 
“Il Moschettiere di Ferro” è avventura pura, un’incursione nel cappa e spada più nobile, con suggestioni storiche e fantastiche che si mescolano con elementi steam punk.

Il tredicesimo volume della collana “Le Storie”, che così inizia il secondo anno di pubblicazioni, ci offre un albo ben sceneggiato da Giovanni Gualdoni, che si avvale delle suggestive ed efficaci tavole di Giorgio Pontrelli, a suo agio sia negli interni delle sale nobiliari e degli eleganti palazzi che negli spazi aperti, nei cunicoli di miniere e nelle stanze di locande e rifugi di fortuna.


Dialoghi efficaci e buona padronanza della sceneggiatura e dei temi, storici e di fantasia, proposti rendono leggibile e coinvolgente una storia complicata e concitata, dove non trovano spazio pause o ripensamenti. Omaggio a Dumas ed ai suoi moschettieri, “Il Moschettiere di Ferro” opera un’intrigante ribaltamento di ruoli e caratteri, il perno del quale è un D’Artagnan passato a servire il cardinale Richelieu, e perciò da annoverare tra “i cattivi”.

Suggestioni cavalleresche, Storia, inganni, intrecci, ribaltamento di ruoli, richiami alla fantascienza, alla narrativa classica francese (Dumas appunto) e italiana (“Pinocchio” di Collodi ad esempio), misteri e tanto altro in quest’albo. Appunto, forse un tantino troppo da presentare in un albo da 110 tavole!

Ovvero, anche se il lettore si diverte e rimane catturato da quanto proposto, non si può fare a meno di notare che, a parte i due protagonisti, il Moschettiere del titolo ed il Duca di Enghien (belli i loro duelli), gli altri protagonisti soffrono di scarsa caratterizzazione (D’Artagnan, il redivivo Aramis, Elise ed altri ancora).

Diverse questioni rimangono sospese, come se ci dovesse essere un seguito, e il finale è affrettato e poco soddisfacente. Alcuni temi avrebbero meritato di essere sviluppati meglio e tutti i caratteri più approfonditi, poiché anche solo l’automa moschettiere sarebbe degno di una miniserie (3-4 albi?), all’interno della quale meglio conoscere lui e la sua storia personale e gli intrecci con quella degli altri personaggi presentati.

Si sta cercando di suggerire una nuova possibilità alla Sergio Bonelli Editore, all’interno della quale comunque c’è movimento e gli autori e sceneggiatori stanno lavorando molto bene.


In pratica questa collana sta facendo ingolosire gli appassionati e le aspettative crescono, perché è vero che, un anno fa, prima de “Le Storie”, probabilmente sarei stato pienamente soddisfatto di un albo del genere e non gli avrei “fatto le pulci” in tema di sviluppo e approfondimento di trama e personaggi.

Quindi mi aspetto ancora di più e di meglio. Ci conto!

La copertina di Aldo Di Gennaro è bellissima, ma ormai non è più una novità!


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