“La vidi entrare. D'altra parte sarebbe stato impossibile non accorgersi di lei. Aveva i capelli biondissimi, quasi bianchi, una testa di stoppa, come si diceva di un bambino con i capelli di quel colore. Erano annodati in pesanti trecce che portava avvolte intorno alla testa, fermate con delle forcine. La fronte era alta e liscia, gli zigomi sporgenti e la bocca forse appena un po' troppo grande. Con quei camperos ai piedi raggiungeva tranquillamente il metro e ottanta di altezza, grazie soprattutto alle lunghissime gambe. Indossava jeans all'ultima moda, bordeaux, e un corto pellicciotto color champagne. Quel giorno non aveva fatto altro che piovere a più riprese, ma lei non aveva l'ombrello né altro per coprirsi la testa. Gocce di pioggia brillavano come diamanti fra le trecce bionde.”
(Otto milioni di modi per morire, di Lawrence Block – trad. Ornella Ranieri Davide e Nello Giugliano)
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