Titolo: Nessuna morte è perfetta
Autore: Katarzyna Bonda
Traduttore: Laura Rescio, Walter Da Soller
Editore: Piemme - 2018
Secondo capitolo della serie incentrata su Sasza Załuska, profiler polacca dai capelli rosso fuoco con un passato da alcolista già conosciuta in “Non esistono buone intenzioni”.
L'autrice Katarzyna Bonda ambienta questa nuova vicenda sempre in Polonia, ma lontano da Danzica, vicino al confine con la Bielorussia, nel voivodato della Podlachia, in un zona da decenni teatro di tensioni linguistiche, religiose, culturali e perciò politiche. Il dato che Bonda sia originaria di quei luoghi dona ulteriore interesse alla sua opera, dove l'autobiografico si rivela in una serie di dettagli che arricchiscono il lavoro di documentazione e studio
“Nessuna morte è perfetta” si svolge pertanto nella cittadina di Hajnówka, dove polacchi cattolici e bielorussi ortodossi sono divisi dall'alfabeto utilizzato e dalla fede professata, ma uniti dalle tragedie che quei luoghi hanno osservato da secoli.
Hajnówka dietro un'apparenza di tranquillità e di ospitalità, nasconde un clima omertoso e piuttosto ricco di misteri irrisolti, che si collocano indietro nel tempo. Bonda fa partire tutto dal 1946, quando una spedizione punitiva organizzata da partigiani nazionalisti cattolici, rimasta impunita, massacrò oltre cento polacchi di origine bielorussa, considerati comunisti alleati dei sovietici e quindi nemici da abbattere.
I misteri del passato si legano in maniera tragica a quelli del presente, con Sasza suo malgrado coinvolta, tra cui la sparizione di una giovane sposa avvenuta proprio il giorno delle nozze, atti di violenza etnica e l’impossibilità di trovare il serial killer che ha segnato la sua vita, che sembra essere stato ricoverato in un clinica proprio in quei luoghi.
Tra piani temporali diversi, un balletto coinvolgente fra presente e passato e una serie di sparizioni, il lettore si trova di fronte ad una storia complessa che si poggia sulla Storia, per giungere ad una verità che non ha nulla di consolatorio e in verità piuttosto sconvolgente. Un thriller che sa essere più di un thriller (ammesso che qualcuno semplicemente lo sia) in cui la protagonista, tanto forte quanto disturbata e problematica, funge da inconsapevole catalizzatore di violenze e temi, per portare all'attenzione di chi legge un periodo storico, una zona periferica dell'Europa ed altro ancora, con le cicatrici, i limiti, i lati tragici e le debolezze dell’animo umano.
La profiler
Sasza Załuska ha cambiato vita. Tornata in Polonia con la sua bambina, è
da un bel po' che non tocca un goccio. E ora è decisa a fare pace con
quel pezzo del suo passato che ancora la tormenta: il padre di sua
figlia, conosciuto quando, alle prime armi come agente infiltrata nella
malavita di Danzica, aveva commesso l'errore di innamorarsi proprio
della persona su cui avrebbe dovuto vigilare. È per questo che Sasza si
sposta sulle sue tracce ad Hajnówka, una città popolata da tanti misteri
irrisolti che affondano le radici in un lontano passato. Come quello di
Iwona, sposa bielorussa scomparsa il giorno del suo matrimonio con un
ricco polacco del luogo. Sarà proprio Sasza, scontrandosi con la polizia
locale, a indagare sulla sparizione della donna. (da edizpiemme.it)
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