domenica 24 luglio 2022

Giallo, Noir & Thriller/87

Titolo: Ognuno è carnefice

Autore: Katarzyna Bonda

Traduttore: Laura Rescio, Walter Da Soller

Editore: Piemme - 2019


Terzo appuntamento con la profiler dai capelli rossi Sasza Załuska, bel personaggio creato dalla scrittrice polacca Katarzyna Bonda. “Ognuno è carnefice” si svolge pressochè interamente a Łódz, risultando così un omaggio, un canto a questa città, che ci viene presentata, insieme ai suoi abitanti, dalle strade ed edifici in rovina alle periferie senza leggi abitate dai dimenticati, dalle architetture moderne ai progetti legati a finanziamenti comunitari, da ciò che resta di un passato ad un presente problematico e a tratti repellente. Nella terza città più popolosa della Polonia si svolge il cuore dell’azione, raccontato dalle molte voci di chi la vive.


Łódz parla attraverso la musica dei rapper, le voci degli immigrati, i vecchi abitanti dediti all'alcol, le donne che prendono sulle loro spalle i destini delle famiglie, parti di un monologo, di un inno per una città che ricorda il suo passato glorioso, il suo presente avvilente e si specchia insudiciata nei vetri e in ciò che resta dei suoi canali sotterranei.



Bonda ci fa sentire il respiro della città e di chi ci vive, nel gelo delle case senza riscaldamento, negli odori forti che impregnano la pelle ed i vestiti. Non ci risparmia, ingrandendoli fin quasi al grottesco, i suoi lati peggiori, comuni ad una intera nazione al confine dell'Europa, ovvero l’antisemitismo, l’omofobia, il malaffare, i pregiudizi e la rabbia che ne consegue, perché questi sono elementi, parti vive che non possono essere nascoste, in quanto fondamenta di una società e di una essenza che è modo di interpretare e vivere le cose.


Al di là ed oltre questo c'è l'elemento thriller, godibile e stimolante, anche se un po' soffocato dalle molte sottotrame e dai tanti personaggi che seguono un loro itinerario ed una loro vita, che arricchiscono ed allo stesso tempo complicano la lettura ed il dipanarsi della vicenda.

Interessante ed in alcuni passaggi anche esaltante il ruolo affidato al “fuoco”, degna di attenzione anche la scelta di spiegare poco al lettore, sebbene questo richieda maggiore attenzione e, a volte, anche una periodica rilettura di pagine e passaggi, con conseguente rischio di scoraggiare chi si avvicina al romanzo.

Lo sviluppo dell'indagine e l'intreccio narrativo sono ben studiati e appassionano, ma rimane la personale impressione che questa volta, a differenza dei due precedenti romanzi, Bonda abbia un po' esagerato con il numero di nomi e personaggi presentati, con il dipanarsi di troppe sottotrame e abbia fatto troppo affidamento sulle mie capacità di cogliere e capire anche il non detto, di trovare autonomamente risposte che non vengono date.


La profiler Sasza Załuska è rientrata ormai da un po' nella sua fredda Danzica, sul mar Baltico. Essere di nuovo in Polonia, per lei, ha voluto dire tornare ai nodi irrisolti del proprio passato e finalmente provare a sbrogliarli. Adesso Sasza non beve più, ed è decisa a rifarsi una vita con sua figlia Karolina. Tornata a collaborare con la polizia come profiler, è chiamata a investigare su un nuovo caso, a Łódz, cittadina incastonata nel cuore della Polonia, un posto segreto e pieno di luoghi oscuri, nota anche come la "città dei senzatetto": una città dove si muore congelati.

(da edizpiemme.it) 

Nessun commento:

Posta un commento