“I nostri rapporti con il prossimo si limitano per la
maggior parte al pettegolezzo e ad una sterile critica del suo comportamento.
Questa constatazione mi ha lentamente portato a isolarmi dalla così detta vita
sociale e mondana. Le mie giornate trascorrono in solitudine e senza troppe
emozioni”
Blog su Cinema, Letteratura, Arte, Cultura, Tempo libero, Esperienze. Post su Film, Libri, Mostre, Esperienze di vita, Fumetti, Cartoni Animati e quello che mi piace ed anche che mi piace di meno.
lunedì 29 giugno 2015
Citazioni Cinematografiche n. 103
venerdì 26 giugno 2015
Pensare di avere un figlio
-
Sai,
stiamo pensando di avere un figlio.
-
Tu
e chi?
-
Ma
come chi! Lei!
-
Ah,
ok. Bello!
-
Sai
dire solo questo?
-
No,
no, certo. È una cosa bellissima!
-
Però
sono un po’ preoccupato.
-
Per
cosa?
-
Avrò
ancora tempo per fare quello che mi piace?
-
Il
porno e la birra? Non credo avrai problemi.
-
Ma
smettila! Dico il calcetto, i giri in bici, le partite al bar.
-
Effettivamente
dovrai fare a meno di qualcosa, ma poi qualche uscita la farai.
-
E
i film in tv?
-
Qualcuno
ogni tanto, ma non ti preoccupare, è bello stare con il bimbo!
-
Dici?
-
Certo!
-
E
andare al mare?
-
Ma
ci andrete con il piccolo e sarà magnifico!
-
Sul
serio?
-
Certo!
E poi già dopo qualche mese lo potrai portare in bici sul seggiolino.
-
Veramente?
-
Sì,
e sarà bellissimo portarlo in giro!
-
E
la playstation?
-
Per
quella dovrà diventare un po’ più grande.
-
No,
dico per me.
-
Ma
dai, giocherai con lui, con i suoi giochi, altro che play, te la dimenticherai.
-
Non
dire questo! Non la dimenticherò mai!
-
Facevo
per dire.
-
E
se sarà una bimba?
-
Sarà
fantastico ugualmente.
-
Ma
sei sicuro?
-
Certo!
Ho due bimbi!
-
Ma
allora devo essere più positivo.
-
Senza
dubbio.
-
Ma
sì. Sarà bello, faremo tante cose insieme e poi quando farà la nanna mi
dedicherò alle mie passioni e mi riposerò.
-
Ecco,
sulla questione dormire sarei più cauto.
-
Cioè,
che vuoi dire?
-
Magari
ci potranno essere delle difficoltà.
-
Ma
cosa dici? Perché?
-
Il
sonno è questione delicata con i bimbi.
-
Ma
io ho assoluto bisogno di dormire!
-
Forse
dovrai mettere in conto meno ore di sonno e qualche notte difficile ogni tanto.
-
No,
non scherziamo. Tu riuscivi a dormire?
-
Io?
Senti, io ho tanto di quel sonno arretrato che quando sogno, lo faccio in lire!
mercoledì 24 giugno 2015
lunedì 22 giugno 2015
Citazioni Cinematografiche n. 102
Tom
Brown: Un mese di paga è un po'
troppo per una mela.
Amy Jolly: Posso regalartela, se
accetti.
Tom Brown: Non ci sto. Pago sempre
quello che prendo. Su si segga, starà più comoda.
Amy Jolly: Vai piuttosto per le spicce,
con le donne.
Tom Brown: Come mai? Un vero uomo non fa per lei?
Amy Jolly: Può darsi. Il tuo resto,
amico.
(Tom Brown/Gary Cooper e Amy Jolly/Marlene Dietrich in “Marocco”, di
Josef von Sternberg - 1930)
sabato 20 giugno 2015
La Grande Guerra # 11
I PROTAGONISTI
NICOLA II DI RUSSIA
Figlio di Alessandro III, nasce nel 1868, per divenire zar
nel 1894. Essenzialmente di carattere mite, schivo ed influenzabile, Nicola
II di Russia non si dimostrò capace di sostenere una politica repressiva
simile a quella messa in atto dal padre. Il suo desiderio probabilmente era
poter divenire un vero “padre del popolo”, titolo che usavano assumere
gli Zar al potere, ma si rivelò del tutto incapace di tale compito.
La sua vita familiare è segnata dalla malattia dell’erede
Aleksej, emofiliaco, motivo anche della scelta della moglie Alice di affidarsi
alle presunte virtù taumaturgiche del monaco Rasputin.
Venne spinto verso un governo autocratico,
senza averne l’energia e lo spirito per affermarlo, affossando, in tema di
politica interna, ogni vero tentativo di riforma ed entrando più volte in
contrasto con la Duma, il Parlamento.
In politica estera tentò di mantenere gli equilibri:
nel 1907 completa la Triplice Intesa, ma la questione balcanica ed il
sostegno alla Serbia minano i rapporti con l’Austria-Ungheria. Allo scoppio
delle ostilità la decisione di assumere la guida personale dell’esercito si
rivela un tragico errore. Da quel momento la monarchia viene identificata con
la guerra e la sconfitta militare. Dopo l’insurrezione del marzo 1917
Nicola II abdica per sé e per il figlio in favore del fratello Michele.
Confinato a Tsarkoe Selo, viene trasferito in
Siberia ed infine a Ekaterinburg dai bolscevichi, dove nella notte fra il 16
e 17 luglio 1918 viene fucilato, insieme alla famiglia.
giovedì 18 giugno 2015
Un quinto Indiana Jones! Ma Harrison Ford ce la fa?
Considerando che vogliono fare un altro film con e su Indiana Jones,
io, giusto per non farmi trovare impreparato e per chiarire la mia posizione vi
propongo come la penso sui quattro film finora proposti.
Vai con la musica!
I Predatori dell’Arca Perduta (1981): il primo, con una colonna
sonora arcinota, dove la marcetta di Indiana Jones si presenta ancora nei
momenti in cui mi sento in forma e pronto all’avventura. Certo, perché l’operazione
di Steven Spielberg (regia) e Lawrence Kasdan (sceneggiatura) è tutta
all’insegna della riproposizione e rivisitazione dell’Avventura. Trama molto
semplice, quasi schematica e a conti fatti assai prevedibile, ma con una serie
di personaggi e relativi interpreti, Harrison
Ford su tutti, sicuramente azzeccati e ben inseriti nel contesto. Pazienza se i Nazisti sarebbero arrivati in Africa solo qualche anno più tardi!
Un film da uomini, per uomini e da vedere fra soli uomini, perché, come ci mostra “Big Bang Theory”, le ragazze rovinerebbero il divertimento! Voto: 8,5
Un film da uomini, per uomini e da vedere fra soli uomini, perché, come ci mostra “Big Bang Theory”, le ragazze rovinerebbero il divertimento! Voto: 8,5
Indiana Jones e il Tempio Maledetto (1984): un prequel, come
secondo film, che avrebbe potuto essere migliore, ma purtroppo si perde un po’
di magia e a parte un paio di scene e qualche effetto speciale lascia
insoddisfatti. L’esotismo dell’ambientazione (India) e la scelta di un partner giovane (il ragazzino cinese) che avrebbe dovuto attirare simpatie e
stimolare divertimento non sono sufficienti, per cui rimane qualche suggestione
per lo più dettata dal “cervello di scimmia” servito a pranzo e da un’esagerazione
di pretestuoso occultismo. Voto: 6
Indiana Jones e l’Ultima Crociata (1989): l’unico visto al cinema,
per cui il giudizio ne viene un po’ influenzato. Tutto al maschile, quasi senza
accorgersene, ed il risultato è più che godibile, anzi molto più che godibile! Una
serie di trovate geniali e coinvolgenti che esaltano la coppia Ford-Connery, al punto da perdonargli errori storici e di
contesto che in altri casi giustificherebbero insulti e minacce. Voto: 8
Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008): l’ultimo,
per ora. Vecchio e nuovo si incontrano ed il risultato, alieni a parte, giacché
tali soluzioni non mi sono mai andate a genio, è da applausi. Il “vecchio” sono
Ford e la rediviva, ancora incantevole, Karen
Allen dal primo episodio, il “nuovo” sono Shia LaBeouf e la efficace cattiva Cate Blanchett. Ma oltre a loro ci sono inseguimenti, colpi di
scena, riprese travolgenti, ottimo intrattenimento e un certo istrionismo,
affidato in gran parte ai più giovani, considerando che quasi 20 anni dopo Ford
qualche cosa se la deve necessariamente risparmiare. Lo schema, fin dalla scena
iniziale, è noto e si ripete con efficacia, anche se qualche eccesso di
computer grafica e i già citati alieni mi fanno essere meno generoso nel Voto: 7/8.
Ciao Indy!
mercoledì 17 giugno 2015
lunedì 15 giugno 2015
Citazioni Cinematografiche n. 101
Re
Julien: Benvenuti in Madagascar!
Melman:
Madaga-che?
Re
Julien: Non madagaché, Madagascar!
(Madagascar, di Eric Darnell e Tom McGrath - 2005)
domenica 14 giugno 2015
Coney Island - Miniserie Bonelli
Un po’ semplicisticamente la si può definire una (giusta?)
via di mezzo fra le miniserie (12-18 numeri) e gli “one shot” de Le
Storie, ma comunque l’idea delle storie in tre parti mi sembra più che
buona. Forse una spinta in più è stata data dalla scelta della Editoriale
Cosmo di proporre, negli ultimi anni, storie ed opere del fumetto
franco-belga (ma non solo) appunto in due-tre uscite. Comunque la Sergio
Bonelli ha inaugurato una sua nuova pubblicazione.
Lo ha fatto con uno sceneggiatore di primo piano,
ovvero Gianfranco Manfredi, il creatore, tra le altre cose in casa
Bonelli, di Magico Vento, Adam Wild, Volto Nascosto e Shanghai Devil. Manfredi
ha chiamato ai disegni Giuseppe Barbati e Bruno Ramella.
Il risultato è Coney Island, un robusto e
intrigante noir, dalla coinvolgente trama e con diversi personaggi che
si fanno apprezzare fin dalle prime battute. Un certo gusto classico
invita alla lettura gli appassionati del noir vecchia scuola, anche se forse
allontana una fetta di pubblico più giovane ed abituato a maggiore
immediatezza, inoltre non credo fosse strettamente necessario il “lieto finale”
proposto, ma anche questo fa parte del gioco.
I disegni e l’intero impianto
grafico sono curatissimi e da elogio, sicuramente merito di un certosino
lavoro di documentazione e ricerca sulla New York anni 20, pertanto
l’opera mi sembra più che meritevole.
Le belle copertine sono firmate da Corrado Mastantuono,
vecchia conoscenza e da anni collaboratore di Manfredi.
sabato 13 giugno 2015
Dylan Dog #345 – Gli Spiriti Custodi
Elementi positivi: i disegni di Sergio Gerasi si
mostrano fra i migliori e suggestivi presentati negli ultimi mesi, non solo in
Dylan Dog ma anche in altre pubblicazioni Bonelli. L’ironia che i
protagonisti esprimono e trasmettono non è da sottovalutare, anche se potrebbe
urtare qualche purista delle storie di fantasmi. La copertina di Stano è bella.
Elementi negativi: la sceneggiatura di Luigi Mignacco è fin troppo esile e tenue,
un peccato perché la vicenda, per quanto non eccelsa, creava un buon contesto
su cui sviluppare una bella trama. Pertanto così non si fa un gran favore agli
apprezzabili disegni, che risultano, forse, un po’ sprecati, anche se,
guardandola da un altro punto di vista, la trama debole potrebbe aiutare a
concentrarsi proprio su questi (ma non ci credo molto!).
venerdì 12 giugno 2015
mercoledì 10 giugno 2015
martedì 9 giugno 2015
Domani
“Domani”.
La parola
libera,
vacante, senza peso,
si
muoveva nell’aria,
così
senz’anima e corpo,
senza
colore né bacio,
che
l’ho lasciata passare
al
mio fianco, nel mio oggi.
Ma
all’improvviso tu
hai
detto: “Io, domani…”
E
tutto si è animato
di
carne e di bandiere.
Mi
si precipitavano
addosso
le promesse
di
seicento colori,
con
vestiti alla moda,
nude,
ma tutte
ricolme
di carezze.
In
treni o gazzelle
mi
giungevano – acute,
suoni
di violini –
snelle
speranze
di
bocche verginali.
O
veloci e grandi
come
navi, di lontano,
come
balene
da
mari remoti,
immense
speranze
d’un
amore senza termine.
Domani!
Che parola
vibrante,
tutta tesa
di
anima e carne rosata,
corda
dell’arco dove
tu
hai messo, acutissima,
arma
di venti anni,
la
freccia più sicura
quando hai detto: “Io…”(Pedro Salinas – trad. Emma Scoles)
lunedì 8 giugno 2015
Citazioni Cinematografiche n. 100
Celine: Hai mai sentito dire che in una coppia che invecchia
si perde la capacità di ascoltare l'altro?
Jesse: No.
Celine: Be', è una supposizione. Gli uomini non sono più capaci di catturare
i suoni acuti e le donne alla fine non registrano le note gravi. Direi che, in
un certo senso, si annullano fra loro.
Jesse: Credo anch'io. Così la natura permette alle coppie di invecchiare
insieme senza che arrivino ad uccidersi.
(Celine/Julie
Delpy e Jesse/Ethan Hawke in “”Prima dell’Alba”, di Richard Linklater - 1995)
venerdì 5 giugno 2015
La Grande Guerra # 10
I PROTAGONISTI
PAUL L.
VON HINDERBURG
Nato nel cuore della Prussia, a Posen, nel 1846, da
una famiglia le cui origini militari risalgono al XIII secolo. Nel 1866
si guadagna l’Ordine dell’Aquila Rossa a Königgrätz (Sadowa), contro gli
austriaci, e nel 1870 la Croce di ferro a Saint-Privat contro i
francesi. Nonostante tali riconoscimenti la sua carriera militare non decolla,
probabilmente perché non abbastanza ricco e privo dei giusti appoggi a corte,
dove comunque non gode di particolari simpatie.
Nel 1911 decide di ritirarsi dall’esercito, ma
l’Impero ha bisogno di lui nel 1914, anno in cui assume la guida della
VIII armata sul fronte orientale. Le vittorie di Tannenberg e dei laghi
Masuri sono la nuova occasione: nominato feldmaresciallo ottiene il comando
di tutto il fronte orientale, per poi, nel 1916, divenirne il comandante
supremo.
Il capo di stato maggiore è Erich Ludendorff,
considerato dai soldati e dalla nazione un eroe, ma, di fatto, è von
Hinderburg a tracciare i piani d’azione e a condurre la guerra. Essenziale
è il suo contributo a consolidare il fronte occidentale, grazie alla
costruzione di un vasto complesso di fortificazioni (linea Hinderburg
appunto), che permette brillanti offensive.
Nel 1918, comunque, non può evitare la sconfitta
per la Germania, accollandosi, inoltre, l’onere dell’armistizio, poiché
Ludendorff nel frattempo si era dimesso dall’esercito.
La Germania di Weimar si affiderà a lui, l’eroe di
Tannenberg, affidandogli nel 1925 la presidenza della fragile Repubblica, nel
vano tentativo di neutralizzare il Nazismo.
mercoledì 3 giugno 2015
lunedì 1 giugno 2015
Citazioni Cinematografiche n. 99
“Qui
in strada ogni giorno è peggio, sorella mia, e come se non bastasse la
concorrenze delle puttane, le drag ci stanno spazzando via. Non le sopporto le
drag, sono delle svergognate, hanno confuso il circo col travestitismo, ma che
dico circo: il mimo! Una donna è capelli, unghie lunghe, una bocca buona per
spompinare o criticare, ma scherziamo? Dove si è mai vista una donna calva! Non
le sopporto! Sono delle svergognatissime!”
(Agrado/Antonia
San Juan in “Tutto su mia madre”, di Pedro Almodóvar - 1999)
Iscriviti a:
Post (Atom)