I PROTAGONISTI
NICOLA II DI RUSSIA
Figlio di Alessandro III, nasce nel 1868, per divenire zar
nel 1894. Essenzialmente di carattere mite, schivo ed influenzabile, Nicola
II di Russia non si dimostrò capace di sostenere una politica repressiva
simile a quella messa in atto dal padre. Il suo desiderio probabilmente era
poter divenire un vero “padre del popolo”, titolo che usavano assumere
gli Zar al potere, ma si rivelò del tutto incapace di tale compito.
La sua vita familiare è segnata dalla malattia dell’erede
Aleksej, emofiliaco, motivo anche della scelta della moglie Alice di affidarsi
alle presunte virtù taumaturgiche del monaco Rasputin.
Venne spinto verso un governo autocratico,
senza averne l’energia e lo spirito per affermarlo, affossando, in tema di
politica interna, ogni vero tentativo di riforma ed entrando più volte in
contrasto con la Duma, il Parlamento.
In politica estera tentò di mantenere gli equilibri:
nel 1907 completa la Triplice Intesa, ma la questione balcanica ed il
sostegno alla Serbia minano i rapporti con l’Austria-Ungheria. Allo scoppio
delle ostilità la decisione di assumere la guida personale dell’esercito si
rivela un tragico errore. Da quel momento la monarchia viene identificata con
la guerra e la sconfitta militare. Dopo l’insurrezione del marzo 1917
Nicola II abdica per sé e per il figlio in favore del fratello Michele.
Confinato a Tsarkoe Selo, viene trasferito in
Siberia ed infine a Ekaterinburg dai bolscevichi, dove nella notte fra il 16
e 17 luglio 1918 viene fucilato, insieme alla famiglia.
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