“Domani”.
La parola
libera,
vacante, senza peso,
si
muoveva nell’aria,
così
senz’anima e corpo,
senza
colore né bacio,
che
l’ho lasciata passare
al
mio fianco, nel mio oggi.
Ma
all’improvviso tu
hai
detto: “Io, domani…”
E
tutto si è animato
di
carne e di bandiere.
Mi
si precipitavano
addosso
le promesse
di
seicento colori,
con
vestiti alla moda,
nude,
ma tutte
ricolme
di carezze.
In
treni o gazzelle
mi
giungevano – acute,
suoni
di violini –
snelle
speranze
di
bocche verginali.
O
veloci e grandi
come
navi, di lontano,
come
balene
da
mari remoti,
immense
speranze
d’un
amore senza termine.
Domani!
Che parola
vibrante,
tutta tesa
di
anima e carne rosata,
corda
dell’arco dove
tu
hai messo, acutissima,
arma
di venti anni,
la
freccia più sicura
quando hai detto: “Io…”(Pedro Salinas – trad. Emma Scoles)
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