Un po’ semplicisticamente la si può definire una (giusta?)
via di mezzo fra le miniserie (12-18 numeri) e gli “one shot” de Le
Storie, ma comunque l’idea delle storie in tre parti mi sembra più che
buona. Forse una spinta in più è stata data dalla scelta della Editoriale
Cosmo di proporre, negli ultimi anni, storie ed opere del fumetto
franco-belga (ma non solo) appunto in due-tre uscite. Comunque la Sergio
Bonelli ha inaugurato una sua nuova pubblicazione.
Lo ha fatto con uno sceneggiatore di primo piano,
ovvero Gianfranco Manfredi, il creatore, tra le altre cose in casa
Bonelli, di Magico Vento, Adam Wild, Volto Nascosto e Shanghai Devil. Manfredi
ha chiamato ai disegni Giuseppe Barbati e Bruno Ramella.
Il risultato è Coney Island, un robusto e
intrigante noir, dalla coinvolgente trama e con diversi personaggi che
si fanno apprezzare fin dalle prime battute. Un certo gusto classico
invita alla lettura gli appassionati del noir vecchia scuola, anche se forse
allontana una fetta di pubblico più giovane ed abituato a maggiore
immediatezza, inoltre non credo fosse strettamente necessario il “lieto finale”
proposto, ma anche questo fa parte del gioco.
I disegni e l’intero impianto
grafico sono curatissimi e da elogio, sicuramente merito di un certosino
lavoro di documentazione e ricerca sulla New York anni 20, pertanto
l’opera mi sembra più che meritevole.
Le belle copertine sono firmate da Corrado Mastantuono,
vecchia conoscenza e da anni collaboratore di Manfredi.
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