giovedì 14 novembre 2019

Giallo, Noir & Thriller/73


Titolo: Carambole
Autore: Håkan Nesser
Traduttore: Carmen Giorgetti Cima
Editore: Guanda – 2006
 
Dopo la lettura de “La rete a maglie larghe” mi ero ripromesso di proseguire con i libri della serie del commissario Van Veeteren rispettandone l'ordine di scrittura da parte dell'autore, Hakan Nesser. Ma di fronte a “Carambole”, settimo libro dell'elenco, la sua immagine di copertina e l'intrigante sinossi non ho saputo resistere.

In “Carambole” leggiamo della formazione di un serial killer “per caso”, della apparente banalità ed ordinarietà di una violenza perpetrata da un uomo qualunque, chiamata da un atto violento fortuito e semplice nella sua tragicità e alimentata dalla meschina cattiveria di un altro “invisibile”. Una catena di violenza in cui verrà coinvolto Van Veeteren, non in qualità di commissario ormai ritirato dall'attività investigativa, ma come padre di una delle vittime. Il figlio, infatti, viene ucciso da qualcuno di cui il lettore non solo conosce l'identità fin dalle prime pagine, ma di cui segue l'evoluzione e l'affermarsi come assassino, quasi per costrizione.

Un romanzo che ha molto di introspettivo, seppur questo elemento non venga portato all'esasperazione. Al contrario la scrittura di Nesser riesce a mantenere il tono ed il carattere di un giallo-thriller gestendo al meglio tutti gli elementi della storia. L'autore riesce a rendere ciò che passa per gli animi e le teste dei personaggi, i loro sentimenti e sensazioni ed i loro pensieri così come le loro azioni. Personaggi che devono incastrare la propria vita privata con le vicende del caso.
Gli elementi psicologici e di descrizione e analisi sull'animo umano vengono inseriti all'interno di un'indagine di polizia e di una ricerca privata, sul senso delle nostre vite e su come il caso e forze insospettabili possano influire su di noi e su altri.
Nesser riesce a farci vivere quello che può scattare nella mente di un comune cittadino, con un lavoro ed una vita normale al limite dell'ordinario e del noioso, quando si trova a confrontarsi con un omicidio colposo, allora ogni cosa assume un altro valore, un insieme di costrutti, valori, principi ed abitudini crolla attorno a lui, fino a divenire un freddo e calcolatore assassino.

Il commissario Van Veeteren è finalmente in pensione: si occupa della sua libreria antiquaria e non sa nulla della serie di omicidi che si sta per abbattere sulla sua città. Tutto ha avuto inizio quando un guidatore ha investito per caso un ragazzo che camminava sul ciglio della strada: il ragazzo è morto e l'automobilista, dopo qualche indecisione, è fuggito. Nei giorni seguenti tutto sembra tranquillo e il colpevole si sente sempre più al sicuro. Fino al giorno in cui riceve la lettera di un testimone che comincia a ricattarlo, sostenendo di averlo visto e di essere pronto a rivelare la sua colpa. Messo sotto pressione, l'incauto guidatore si trasforma in un astuto detective... (da ibs.it)


 

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