martedì 18 marzo 2014

Matteo Renzi e i Sindacati


Quando Matteo Renzi ha dato contro ai sindacati, ho detto: “Sta a vedere che ha ragione ed è veramente la volta buona! È svolta veramente, adesso gli rimprovera tutte le sabbie mobili in cui i sindacati sono rimasti impantanati, quasi ci si trovassero ben comodi! Adesso gli dice che è ora di tirar fuori il naso e vedere quanto schifo c’è in giro! Gli dice che sono dei folli a parlar solo di operai e impiegati, che il mercato del lavoro è cambiato e che adesso ci sono infinite forme di contratto, che prevedono tutto, fuorché il diritto di essere pagati dignitosamente! Gli fa capire che ora sei stagista a vita, o ti apri la partita iva per fatturare a una sola società, stando là dalle 9 alle 18, che sei sempre precario e senza reali coperture! Gli mostra come si lavora aggrappati a incertezze e colpi di genio di farabutti patentati che si definiscono imprenditori! Gli ricorda che ci sono settori fondamentali della nostra società che vengono ignorati e lasciati in mano a ladri e avventurieri! Gli dirà che il compito di un sindacato è di rinnovarsi a mano a mano che cambia il mondo del lavoro, glielo dirà finalmente che contratto nazionale e sciopero sono ormai termini anacronistici più della cabina telefonica e della malattia pagata. E che mentre i sindacalisti pensavano al prossimo concerto del primo maggio, pure il contratto a progetto è diventato un’ambizione.

Invece Matteo Renzi mi ha stupito.
Nuovamente.
Dà 80 euro in più a chi ha già una busta paga.
Dà 80 euro in più a chi è dipendente e non deve pagarsi tutto di tasca propria.
Ma a me verranno dati? O qualcuno si accorgerà che questo è uno sforzo che non può essere sostenuto da tutti i settori e da tutte le attività, che ci sono lavori che non potranno essere inseriti nel provvedimento?

Ma poi perché proprio 1.500 euro è la soglia per avere diritto a quegli 80 euro? Diamine, chi percepisce mensilmente una cifra del genere o anche un po’ inferiore ha assoluto bisogno di essere aiutato? Ci rendiamo conto che ci sono centinaia di lavoratori che son ben lontani dal percepire tale cifra?

Che senso ha dare 80 euro in più sia a chi percepisce 1.450 euro sia a chi ne percepisce 900? Non sarebbe meglio dare di più a chi prende meno e prevedere contributi aggiuntivi legati all’effettivo reddito, con conseguente proporzionalità della somma a cui si avrebbe diritto? 

E la lotta all’evasione?
Matteo Renzi ha appena iniziato, spero non si dimentichi di tante altre questioni, a mio parere imprescindibili. E mi auguro ci sia qualcuno pronto a ricordargliele.


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