giovedì 26 febbraio 2015

Shadow - L'Ombra (2009)


Non sono appassionato di horror, in particolare di quelli dove si fa abuso di scene splatter e il sangue scorre a fiumi. Mi è toccato subirne la visione durante l’adolescenza, poiché sembrava fosse “necessario” dedicarci qualche serata in compagnia, ma il mio entusiasmo non era propriamente palpabile.

Di solito, quindi, li evito con cura, sebbene per ragioni lavorative ancora adesso mi trovi a vederne alcuni. Il numero dei film horror pessimi è alto, ma ogni tanto mi è capitato di vederne alcuni non del tutto disprezzabili, almeno per rispetto del “classico” e perché offrivano qualche scena ben costruita. Le sceneggiature tendono ad essere molto simili, ma la differenza, spesso, la fa la resa e la costruzione di tematiche e situazioni.

Dopo questo “pistolotto introduttivo”, superfluo quanto fastidioso, arrivo a parlare di un horror: “Shadow – l’Ombra”, per la regia di Federico Zampaglione (proprio quello dei Tiromancino).

Non avevo programmato la visione del film, ma già dalle prime scene, ben introdotte da musica e titoli di testa, ho riconosciuto le Alpi Giulie ed i laghi di Fusine con i boschi che li circondano. Luoghi a me molto cari, per cui la mia attenzione era, anche se casualmente, catturata!

Ebbene me lo sono visto tutto e devo riconoscere di averne apprezzato vari aspetti. La prima parte sfrutta la bellezza dei luoghi per un efficace contrasto con le tematiche propriamente horror, dove l’accattivante protagonista e la immancabile giovane donna devono confrontarsi con una altrettanto imprescindibile leggenda che, da collaudato copione, si rivela essere ben più di una storia inventata per spaventare bambini e curiosi. Nel corso del film si passa ad un horror claustrofobico, in spazi ed ambienti chiusi, difficilmente localizzabili, dove la narrazione perde di originalità ed il ritmo sostenuto quanto basta non è sufficiente a mascherare qualche cliché di troppo (scopiazzature od omaggio? la questione spesso è questa!).


Una sorta di favola nera, in questo sembra risolversi “Shadow – l’Ombra”, dove realtà e fantasia fanno a gara in tema di crudeltà e orrore. L’attenzione all’elemento “politico” rischia di stonare un po’ nell’insieme, ma se lo spettatore non ne è urtato risulta funzionale ad una visione (tesi?) che si rivela nel finale, niente affatto banale, poiché recupera una serie di elementi e “indizi” sparsi nelle scene. Il “cattivo” fa abbastanza paura e rimane impresso, evitando involontari e grotteschi rimandi al già visto che risulterebbero ridicoli. Non un horror puro e “duro”, non si punta al “memorabile”, ma questa mia personale incursione in un genere che trascuro mi è risultata piacevole.


“David, un giovane soldato di ritorno dall'Iraq, decide di ritirarsi in una isolata località di montagna per ricomporre i pezzi della sua vita. In mezzo ad una foresta David incontra Angeline e insieme a lei inizia a esplorare la zona, venendo a conoscenza anche di una terrificante leggenda locale. Ben presto il giovane sarà costretto a rendersi conto che la credenza popolare è più vera di quanto si creda, diventando suo malgrado testimone di eventi ben più orribili e crudeli di quelli vissuti durante la guerra...” (da cinematografo.it)

Nessun commento:

Posta un commento