sabato 16 marzo 2013

Cosa volevo dirle?




Una sera estiva, in occasione di una cena con amici e colleghi, ho incontrato una ragazza che due anni prima mi aveva catturato a sé e poi fatto soffrire.

Qualche scambio di convenevoli, un mio sorriso un po’ tirato e poi più sciolto, frasi leggere ed una cortesia non nuova, sincera, una sensazione che sfiorava le mie guance e rendeva inquieto lo sgabello su cui sedevo.

A conclusione di battute e frasi rivolte l’una all’altro, come commiato a lei che si volgeva verso altri luoghi, in cerca di abbracci e baci non più miei, ho preso a prestito alcune parole del CHE e le ho detto: “vedi … (nome della suddetta ragazza) io andrò così lontano che il ricordo muoia disperso tra le pietre della strada. Ma sappi che continuerò ad essere lo stesso pellegrino, con dentro la pena e fuori il sorriso”.

Chissà se si ricorda. Chissà se ha capito cosa le ho detto.

Ma poi, io cosa volevo dirle? (alla stronza!)


1 commento:

  1. Sono gelosa.
    Una donna che non capisce, ma ti ama.
    Con affetto e composta ironia,

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