“Mi sembra che
il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato e ne
provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione
corrisponda a un’intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo
sentendo parlare me stesso. Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se
preferisco scrivere è perché scrivendo posso correggere ogni frase tante volte
quanto è necessario non dico a essere soddisfatto delle mie parole, ma almeno a
eliminare le ragioni d’insoddisfazione di cui posso rendermi conto.”
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